Dopo aver presentato le novità legate ai propri sistemi operativi Tim Cook svela la strategia di Apple per il dopo Intel
Apple costruirà i suoi processori per migliorare l’integrazione tra macchina e software
di Saul Gabaglio
LUGANO - La pandemia di Covid-19 che ha rallentato il mondo nel corso degli ultimi mesi non ha fermato Apple che è però stata costretta a cambiare le proprie abitudini. Per la prima volta Tim Cook sale sul palco dello Steve Jobs Theater di Cupertino con una platea completamente vuota. Tim Cook non ha dedicato i primi minuti a riassumere i successi e i risultati di Apple nel corso degli ultimi 12 mesi, ha deciso invece di aprire la conferenza parlando delle proteste che nelle ultime settimane hanno coinvolto non solo le città nordamericane parlando dell’importanza di una società più inclusiva per cui Apple si impegna con un’iniziativa sostenuta da 100 milioni di dollari.
Le conferenze per sviluppatori sono generalmente dedicate alla presentazione dei nuovi sistemi operativi, ma come talvolta capita, alla fine può arrivare la novità hardware più attesa. Così è stato anche oggi. Dopo aver lasciato gran parte della scena a Craig Federighi per dirigere la presentazione delle novità dei sistemi operativi per dispositivi mobili, Tim Cook ha svelato il segreto di pulcinella.
Apple Silicon - A fine conferenza Tim Cook ha rivelato che oggi è «un giorno storico». In questo modo Cook introduce Apple Silicon, i nuovi processori che muoveranno i futuri Mac. «Apple Silicon porterà Mac ad un nuovo livello», afferma Cook. Le ragioni alla base di questa transizione le ha spiegate Tim Cook e sono le stesse che spinsero Apple a creare il primo processore targato Apple, l’A4, nel 2010. Un processore creato in casa che permette di gestire al meglio l’integrazione tra hardware e software. Che Apple stesse pensando e lavorando per portare i propri processori anche nei Mac era notizia ormai nota. La nuova tecnologia dovrebbe permettere ad Apple di portare le prestazioni dei computer desktop nel settore dei portatili, che devono affrontare l’annoso problema della gestione dei consumi, ma faciliterà anche l’integrazione dei differenti sistemi operativi. Che la tendenza sia alla fusione tra di essi lo si capisce anche dal fatto che le applicazioni su dispositivi differenti non sono mai stati così simili e dal fatto che i computer dotati di processore Apple permetteranno di usare anche le applicazioni per iPhone e iPad. La transizione da processori Intel ai nuovi processori Apple richiederà due anni e non precluderà l’annuncio di nuovi prodotti basati su processori Intel.
MacOS Big Sur - Pochi minuti prima di annunciare ufficialmente il passaggio ai processori fatti in casa, Craig Federighi aveva introdotto alcune delle molte novità che saranno presenti nel nuovo sistema operativo. “MacOS Big Sur introduce un design totalmente nuovo”, sin dalle prime immagini del video introduttivo il nuovo MacOS Big Sur mostra elementi grafici pescati tra le linee di programmazione di iOS confermando la tendenza alla convergenza. Le finestre che si aprono utilizzano le trasparenze per mettere in risalto gli elementi principali rispetto ai comandi o alle destinazioni presenti nella barra laterale. Anche le Toolbar sono state ridisegnate per renderle meno invasive. Il nuovo Big Sur avrà anche un centro controllo molto simile a quello su iOS che permetterà di modificare alcune impostazioni. La barra delle notifiche raggrupperà i contenuti per categoria. I widget saranno personalizzabili, in modo analogo a quanto è già possibile su iOS. Sul nuovo MacOS anche le applicazioni saranno sempre più simili a quelle dei sistemi mobile. A prima vista l’app Messaggi sembra essere quella che ne beneficerà maggiormente: ricerca potenziata, i Memoji, gli effetti grafici che accompagnano i messaggi, la possibilità di bloccare in alto le conversazioni più importanti e le chat di gruppo. Anche Mappe prende molti spunti dalla nuova versione presente in iOS. Per quanto riguarda Safari ci sembra interessante la possibilità di verificare meglio il modo in cui i siti internet tracciano le nostre visite e la capacità di verificare la solidità delle nostre password e avvisarci se una di esse è stata compromessa. Il nuovo browser potrà gestire le varie estensioni in modo molto più dettagliato permettendoci, per esempio, di attivarne alcune per determinate pagine internet e escluderle da altre. Altra app che sembra Translate vedrà una sua controparte in Big Sur, e proprio in Safari proponendo una traduzione diretta di un sito nella nostra lingua madre.
iOS14 - Finalmente Apple ha deciso di cambiare e reinventare l’esperienza di chiunque utilizzi un dispositivo con iOS partendo proprio dalla schermata principale. La schermata principale sarà modificabile, per esempio decidendo di non visualizzare alcune pagine quando queste diventano troppo numerose, o ancora con App Library, un nuovo spazio che organizza le proprie app. Una gestione simile alle cartelle ma più fluida, in questo caso le cartelle si riempiranno automaticamente. Per esempio raggruppando tutte le app scaricate da Apple Arcade, oppure analizzando il nostro utilizzo raggrupperà quelle che usiamo maggiormente in un unico spazio o, ancora, mettendo tutte assieme le ultime app che abbiamo scaricato.
Anche la gestione dei Widgets cambia e sarà molto più interessante. Con iOS14 diventano più personalizzabili, si potranno definirne le dimensioni e potranno essere integrati nella schermata principale, come fossero delle semplici app. Dai widget si potrà interagire con le rispettive app, per esempio creando degli appuntamenti nel calendario. Federighi ha posto molta enfasi su un’altra novità chiamata: PiP Video, ossia dei video che rimarranno visibili anche cambiando schermate o applicazioni. Personalmente non ci è sembrata particolarmente interessante, se non per coloro che mentre guardano un video amano fare altre cose e usare altre applicazioni.
Anche Siri imparerà nuove funzioni, per esempio quella di attivarsi all’interno di un’app sovrapponendo ad essa altre applicazioni che potrebbero servirci. Finalmente Siri sarà capace di inviare anche messaggi audio e, soprattutto, potrà usare la nuova App Translate per tradurre le nostre discussioni in tempo quasi reale. Il funzionamento di Siri rimane comunque sempre legato alla qualità della nostra connessione alla rete, se sarà davvero in grado di farci da traduttore quasi simultaneo dipenderà anche da questo (e magari dai piani di roaming).
Per quanto concerne Message è stata introdotta la possibilità di bloccare in alto le conversazioni più importanti, esattamente come fanno da tempo tante altre applicazioni per la messaggistica. Oltre ai Memoji, di cui non ci sembra il caso di parlare, arriva la possibilità di menzionare delle persone all’interno di una chat di gruppo e di venire avvisati quando veniamo citati espressamente. Idee che, anche in questo caso, ci sembrano arrivare da altre app come per esempio Slack.
Per quanto riguarda Mappe non ci sembra ci siano grandi novità, soprattutto alle nostre latitudini, mentre per CarPlay la novità più interessante, da verificare se attiva anche in Europa, è l’integrazione delle indicazioni per le ricariche elettriche e la possibilità di usare il proprio telefono come chiave virtuale per attivare il proprio veicolo. Volendo questa chiave potrebbe anche venire inviata a familiari o conoscenti.
iPadOS14 - Anche per quanto concerne gli iPad le novità sono interessanti. In particolar modo la possibilità di rendere l’Apple Pencil uno strumento sempre più integrato nell’utilizzo del tablet. Nelle applicazioni per la presa di appunti permetterà di trasformare la nostra calligrafia in testo modificabile o convertirà una forma stilizzata nell’equivalente geometrico. Abilità che app come Notability hanno già da tempo, ma che diventano native in iOS14. L’aspetto più interessante è l’integrazione di questa funzione, denominata Scribble, anche nei campi di ricerca.
Anche su iPad Siri sarà meno invasiva, nel caso di una chiamata in arrivo apparirà solo un riquadro, una bolla, con le indicazioni di chi ci sta contattando e non più una schermata piena che blocca il flusso di lavoro.
AirPods - Con i nuovi sistemi operativi gli AirPods si connetteranno automaticamente ai dispositivi che usiamo permettendo di passare da uno all’altro senza dover riconnettere le cuffiette sul nuovo dispositivo. Interessante la funzione Spatial Audio che leggerà i movimenti della testa per adeguare il campo sonoro e mantenere l’ascoltatore al centro della scena sonora.
WatchOS - Il nuovo sistema operativo introdurrà nuovi quadranti sempre più personalizzabili che permetteranno di approfittare di un numero sempre maggiore di informazioni. L’aspetto più innovativo e più interessante è però chiamato Face Sharing. Con il nuovo OS si potranno ricevere e condividere dei quadranti da altri utenti, direttamente da siti internet o attraverso le reti sociali. Mappe migliora anche su Apple Watch fornendo molte più informazioni mentre ci si sposta in città. Tra le attività fisiche aggiunte vi è Dance, ossia la possibilità di analizzare i propri passi di danza, ma anche di monitorare gli allenamenti per addominali o, interessante, la fase di rilassamento al termine dell’attività sportiva.
Il tracciamento del sonno è un’altra novità da tempo attesa. Lo store è ricco di applicazioni pensate per analizzare il nostro sonno, ma mancava l’app nativa di Apple. Sleep è pensata per aiutarci a migliorare il nostro sonno partendo dai momenti precedenti il sonno. I sensori interni forniranno inoltre statistiche dettagliate in merito al nostro sonno e in relazione alle ultime due settimane. In periodo di pandemia non poteva evidentemente mancare la funzionalità che ci insegnerà come lavare le mani.