Le indagini della divisione antimafia hanno portato a otto arresti e al sequestro di 7,5 milioni di euro
MILANO - I tentacoli della 'Ndrangheta si sono posati anche sui fondi per l'emergenza Covid, ottenendo 45mila euro di contributi.
Lo comunica la Repubblica, dopo che un'operazione di polizia ha portato all'arresto di otto persone legate alla società e al sequestro di 7,5 milioni di euro.
Dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Milano è emerso che una persona, parte di una cosca calabrese, ha beneficiato (mediante tre società) dei finanziamenti previsti per l'emergenza coronavirus, introdotti con il decreto legge 34 del 19 maggio 2020.
La frode ha avuto luogo nel settore del commercio d'acciaio, con società false a capo di prestanomi legati alla 'Ndrangheta.
Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno inoltre svelato condotte di autoriciclaggio dei proventi illeciti per oltre mezzo milione di euro, trasferiti in parte in Bulgaria e Inghilterra. Il clan avrebbe incassato dei fondi attestando un volume d'affari non veritiero, insomma basato su fatture false.