È stato l'artefice della trasformazione di Samsung da un'azienda locale a un colosso mondiale.
Lee viveva da anni in un letto d'ospedale dopo un attacco di cuore nel 2014
SEUL - Lee Kun-hee, presidente di Samsung Electronics, è morto oggi a Seul dopo un ricovero ospedaliero durato anni a seguito di un attacco di cuore avvenuto nel 2014.
Lo riferisce una nota della prima conglomerata industriale della Corea del Sud, in cui si ricorda che Lee, autore della trasformazione di Samsung in un colosso mondiale leader soprattutto nell'elettronica e nei microprocessori, aveva 78 anni.
«È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa di Kun-hee Lee, presidente di Samsung Electronics - ha riferito la società nella nota -. Il presidente Lee è morto il 25 ottobre accanto alla sua famiglia, incluso il vicepresidente Jay Y. Lee, al suo fianco». Lee «è stato un vero visionario che ha trasformato Samsung in un player innovatore leader mondiale e potenza industriale da un'azienda locale» e «la sua eredità sarà eterna».
Sotto la guida di Lee, Samsung, la più grande conglomerata a conduzione familiare ('chaebol') del Paese, è diventata il più primo produttore al mondo di smartphone e chip di memoria con un fatturato complessivo cresciuto fino a essere un quinto del Pil della Corea del Sud, nonché il 20% del suo export.
Noto per lo stile di vita solitario, tanto da meritarsi il soprannome di "re eremita", Lee fu costretto a rimanere a letto per l'attacco di cuore nel 2014 e da allora le sue condizioni di salute sono state avvolte nel mistero.
Samsung con le altre chaebol hanno guidato la trasformazione della nazione risollevatasi dalle rovine dalla Guerra di Corea (1950-53) fino a diventare la dodicesima economia più grande al mondo, destinata quest'anno secondo le stime dell'Ocse, anche per l'effetto della pandemia del Covid, a salire al nono posto.
Allo stesso tempo, Lee ha dovuto fare i conti con scandali finanziari per l'oscuro intreccio con la politica incassando due volte la condanna per reati di vario tipo. Quando ereditò nel 1987 la guida del gruppo, fondato da suo padre come esportatore di pesce e frutta, Samsung era già il primo gruppo del Paese con attività che spaziavano dall'elettronica di consumo all'edilizia e all'industria pesante.
Importante il ruolo avuto sul ritorno della Corea del Sud nella comunità internazionale dopo la fase della dittatura militare e l'arrivo della democrazia suggellato con le Olimpiadi estive di Seul del 1988. Da ultimo, anche l'impegno nel Cio per avere quelle invernali di Pyeongchang del 2018.
Suo figlio Lee Jae-yong, attuale il vice presidente di Samsung Electronics, è al timone dell'azienda dall'infarto del padre, finendo in carcere dopo la condanna a cinque anni comminatagli nel 2017 per i reati di corruzione e di altro tipo legati all'ex presidente Park Geun-hye, prima di essere scagionato dalle accuse più gravi in appello e rilasciato un anno dopo. Il caso è attualmente in fase di revisione.