Jack Dorsey lo offre come token non fungibile, l'offerta massima per ora è di 2,5 milioni di dollari
SAN FRANCISCO - Il primo tweet della storia, digitato da Jack Dorsey il 21 marzo 2006 nella fase di sviluppo del popolare social network, è all'asta.
Sulla piattaforma Valuables si può assistere alla messa in vendita di questa pietra miliare della storia recente di Internet, possibile grazie all'uso di un token non fungibile (NFT). Lo strumento - che sta prendendo sempre più piede soprattutto nell'ambito del collezionismo, dell'arte digitale e dei videogiochi - è un gettone crittografico che, a differenza delle criptovalute e di altri token di rete o sistema, viene usato per creare gettoni o proprietà digitali uniche.
Si tratta di qualcosa (banalizzando estremamente) di simile alle figurine sportive autografate, il cui mercato sta letteralmente esplodendo negli Usa con prezzi di alcuni milioni di dollari per i pezzi più pregiati. L'NFT ha il vantaggio di fornire prova di autenticità e proprietà su una blockchain, impedendo nel contempo la riproduzione di massa. Ogni NFT è unico e, quindi, collezionabile. Nel caso del tweet di Dorsey, sarà impreziosito dall'autografo dell'imprenditore digitale (proprio come se fosse una rara figurina di LeBron James o Luka Doncic).
L'offerta più alta giunta fino a questo momento è quella di Sina Estavi, CEO di Bridge Oracle, che è pronto a sborsare 2,5 milioni di dollari.
Valuables ha aperto la piattaforma a chiunque abbia un account Twitter. Va da sé che sono pochi i tweet per i quali le persone sarebbero disposte a spendere (e ancora meno quelli che valgono le cifre viste in questo caso).
— jack (@jack) March 6, 2021