La compagnia cinese Meitu ha investito 40 milioni di dollari tra Bitcoin e Ether
Secondo la compagnia, la tecnologia blockchain «ha il potenziale per interrompere le attuali industrie finanziarie e tecnologiche».
XIAMEN - Il grande momento di crescita da un lato e l'estrema volatilità, con i conseguenti rischi di dolorose cadute, dall'altro. Dopo "l'investitura" da parte di Tesla agli inizi di febbraio, il Bitcoin (ma non solo lui) viene sempre più considerato un asset su cui puntare.
L'ultima iniezione di fiducia nei confronti delle criptovalute arriva dall'app cinese Meitu. L'azienda proprietaria dell'applicativo di editing fotografico ha investito l'equivalente di 40 milioni di dollari, tra Ether (15mila unità, pari a 22.1 milioni) e Bitcoin (379,12 unità, pari a 17.9 milioni).
Per il gruppo di Xiamen si tratta del primo passo verso un piano di investimenti in cui è previsto l'acquisto di un valore fino a 100 milioni di dollari in criptovalute, che sarà finanziato attraverso le riserve di liquidità e i ricavi legati alla Ipo. E, in termini di primi passi, Meitu diventa così la prima grande compagnia a muoversi nella piattaforma blockhain (open-source) Ethereum.
La blockchain oggi «come internet mobile nel 2005»
Per l'azienda cinese, «la tecnologia blockchain ha il potenziale per interrompere le attuali industrie finanziarie e tecnologiche, in un modo simile a quanto la rete mobile di internet ha fatto con i personal computer e altre realtà offline». Sorge da qui il parallelo tra lo «stadio iniziale» attuale della blockchain e quella che era la realtà dell'internet mobile attorno al 2005.
Le due "cripto" a confronto
Bitcoin ed Ether hanno diverse caratteristiche in comune. Innanzitutto sono tutte e due criptovalute utilizzabili sia per servizi che come riserve di valore. Tuttavia, mentre il Bitcoin viene considerato come una valuta internazionale ed è quindi maggiormente accettato per le transazioni, Ether può essere utilizzato solo nella rete Ethereum attraverso transazioni di applicazioni digitali (le cosiddette dAPPs).
Un'altra differenza sostanziale è data dalla disponibilità (o scarsità) delle due criptovalute. Il Bitcoin ha un numero limite (stimato a 21 milioni di unità), mentre l'Ether ha un'emissione limitata a 18 milioni di unità all'anno, con un'inflazione relativa che diminuisce ogni anno.