Si chiude con un accordo extragiudiziale da 310 milioni il processo conosciuto con il nome di BatteryGate
LOS ANGELES - Riceveranno un rimborso da Apple, infine, i 2'268'860 querelanti americani per il caso denominato BatteryGate, riguardante il fatto che la Mela rallentasse volontariamente - e attraverso il sistema operativo - la performance di determinati modelli di iPhone per preservarne la durata della batteria.
Il caso, che ha già qualche annetto, ha costretto l'azienda di Cupertino a capitolare e pagare almeno 310 milioni di dollari, in un accordo extragiudiziale. I querelanti originali erano più di 3 milioni, ma molti - riporta Forbes - sono stati esclusi perché non ritenuti pertinenti.
Una vittoria di peso (e un precedente importante) che però non porterà tantissimo nelle tasche dei consumatori: non c'è nemmeno da prendere in mano la calcolatrice per capire più o meno quanto spetterà a ognuno, tolta la parcella degli avvocati. Positivo il fatto che il totale sarà sensibilmente più alto dei 25 dollari inizialmente previsti.
A essere interessati dal BatteryGate, lo ricordiamo, sono i modelli di iPhone 6, 6 Plus, 6S, 7 e 7 Plus.