Nel mirino le nuove e controverse leggi su internet: «Sono incostituzionali e oppressive»
NUOVA DELHI - WhatsApp ha fatto causa al Governo indiano a causa delle nuove leggi su internet che dovrebbero entrare in vigore oggi e che, secondo l'azienda, «minano gravemente» la privacy dei loro utenti.
Come riporta il Guardian, si tratta di provvedimenti che sono stati definiti «oppressivi e draconiani», e che danno al Governo maggiori poteri per monitorare l'attività online degli utenti, anche sulle App criptate come ad esempio WhatsApp.
Secondo la nuova normativa, la crittografia dovrebbe infatti essere rimossa, e i messaggi inseriti in un database tracciabile, per identificare qualsiasi contenuto «illegale». In tal senso, la legge richiede ai social media di identificare il «primo creatore» di determinati contenuti, su richiesta delle autorità.
«Ci impegniamo a fare il possibile per proteggere la privacy dei messaggi personali delle persone, per questo ci opponiamo alla tracciabilità», ha dichiarato Whatsapp in un comunicato.
Tra le nuove regole ci sono anche altri requisiti che le grandi aziende di social media dovrebbero mettere in atto: una rimozione di determinati contenuti entro 36 ore da un ordine legale e un meccanismo per rispondere ai reclami. Inoltre, vanno installati processi automatizzati per rimuovere la pornografia.
Facebook ha detto che è d'accordo con la maggior parte delle disposizioni, ma sta ancora cercando di negoziare alcuni aspetti. Twitter, che è stato il più criticato per non aver eliminato determinati post critici del governo, non ha per ora commentato.
In un precedente nel 2017, l'agenzia Reuters ricorda che una corte indiana ha stabilito che la privacy debba sempre essere preservata, tranne in alcuni casi dove la necessità, la legalità e la proporzionalità siano «di peso maggiore» rispetto all'importanza della privacy. WhatsApp sostiene che per questa legge, non è proprio il caso.