Il Covid-19 e le dogane chiuse hanno fatto riflettere gli uffici del turismo di Amsterdam, Barcellona e Praga
AMSTERDAM - Amsterdam, Barcellona e Praga vogliono diventare più attrattive per la loro cultura, e pensare un po’ di più ai propri residenti. Con le dogane chiuse e le strade senza turisti, le tre big city del turismo europeo hanno deciso di reinventarsi. Obiettivo: via i festaioli rumorosi, benvenuti i frequentatori di musei con più soldi da spendere.
Ad Amsterdam 10 turisti per residente - Ancora prima che il Covid-19 colpisse la città, Amsterdam stava cercando di porre un freno al turismo di massa. Dalle multe per il consumo di alcolici su suolo pubblico, alle restrizioni sugli affitti a breve termine, fino al divieto assoluto di entrare in alcuni negozi. Eppure nel 2019 il flusso turistico non sembrava avere fine: 9 milioni di visitatori, ovvero più di 10 per ogni residente.
In seguito alla riapertura delle frontiere però il numero è notevolmente sceso, con quasi il 25% in meno di turisti. Secondo Geerte Udo, direttore di Amsterdam&partners, interpellato dalla testata Bloomberg, «il centro medievale di Amsterdam, patrimonio mondiale dell’Unesco, ha assunto una bellezza mozzafiato». Questo perché «il vuoto ha rivelato quanti pochi abitanti del posto vivano lì. Senti che non è altro che uno sfondo teatrale.»
Barcellona, non solo una metropoli di mare - Per Xavier Marcé, assessore al turismo e alle industrie negative, il turismo deve avere una connessione con le popolazioni autoctone. «Quando visito New York, sono interessato a ciò che fanno i newyorkesi. È molto meglio avere un turismo legato alla cultura e alla scienza». Ha inoltre affermato di voler attirare più turisti interessati a qualcosa di più della semplice posizione sul mare.
La città spagnola ha nel cassetto diverse strategie per reinventarsi. Ha progettato una rete di fermare degli autobus per spargere i visitatori in modo più uniforme e bloccato gli affitti a breve termine. Un portavoce di Airbnb, Andreu Castellano, ha dichiarato che sin dal 2018 la piattaforma lavora attivamente con Barcellona per eliminare gli operatori che non rispettano le regole. Infatti «più di 7’000 utenti sono stati rimossi».
A Praga i turisti intasano la Piazza della Città Vecchia - Anche per la capitale ceca la chiusura dei confini è stata come una manna dal cielo. Infatti gli 8 milioni di turisti che aveva registrato negli scorsi anni non sono arrivati quest’anno. E i quartieri più in voga da visitare e il Ponte Carlo e la Piazza della Città Vecchia hanno potuto prendere un respiro di sollievo.
Come spiegato dall’assessore al turismo di Praga, Hana Třeštíková «il Covid ha dato una pausa per cercare di apportare alcuni cambiamenti a ciò che rappresentano le nostre città, come ci promuoviamo e come dobbiamo concentrarci sulla qualità delle visite, non sulla quantità”.