Nei primi sei mesi del 2021 ha fatto esplodere i conti, battendo i suoi record e affermandosi prima davanti ad Hasbro
COPENAGHEN - Lego ha vinto la pandemia. Le sue vendite non sono andate in calo, né sono rimaste in stallo, ma sono aumentate, e di molto. L'azienda di giochi danese si conferma così leader del settore, prima davanti alla Hasbro.
È il più grande produttore di giocattoli al mondo e nemmeno il Covid è riuscito a destabilizzare i suoi numeri. Anzi, nel primo semestre ha aumentato i suoi ricavi annui del 43%, toccando 3,6 miliardi di dollari, e l'utile netto del 140% arrivando a un miliardo di dollari. Entrambe le cifre sono da considerarsi record nella storia dell'azienda.
Se nel 2003 Lego stava per toccare il suo punto più basso e fare banca rotta, oggi si afferma come leader di giocattoli e i suoi franchise con Star Wars e Harry Potter, tra gli altri, hanno contribuito a rafforzare la sua nomea. È riuscita poi a inserirsi nel mercato cinese con Monkie Kid. Il concetto è sempre rimasto lo stesso, un mattoncino in plastica. Durante la pandemia ha anche aperto centinaia di negozi nel mondo esclusivamente Lego.
L'amministratore delegato dell'azienda Niels Christiansen, che ha rilevato le funi nel 2017, ha commentato ai microfoni del Financial Times che «non ci aspettiamo una crescita tale ogni anno. Ma abbiamo raggiunto un nuovo livello e non possiamo che migliorare ancora». Infatti Lego vuole diventare sostenibile e si augura di riuscirci entro i prossimi due anni. La sfida è produrre i mattoncini a base di bottiglie riciclate.