I procuratori generali contro Mark Zuckerberg: ha violato o no le leggi che tutelano i bambini?
NEW YORK - Nuova grana per Mark Zuckerberg. Una coalizione bipartisan di stati americani avvia un'indagine su Instagram per esaminare gli effetti del social sui giovanissimi. Un'inchiesta che riporta l'attenzione su Facebook, ora divenuta Meta, per il suo approccio ai bambini e ai teenager.
I procuratori generali di almeno otto stati vogliono verificare se Facebook abbia violato o meno le leggi che tutelano i bambini e i giovanissimi esponendoli a rischi. «Ripetutamente Mark Zuckerberg e le società che guida hanno messo i profitti sopra la sicurezza, ma la nostra indagine cercherà di mettere fine a questo comportamento. La nostra coalizione non esiterà a intraprendere qualsiasi azione necessaria per proteggere i bambini e i ragazzi dai danni che Instagram e altri social media rischiano di causare loro», afferma la procuratrice generale di New York, Letitia James. «Per troppo tempo Meta ha ignorato lo scompiglio che Instagram ha scatenato contro il benessere dei bambini e dei teenager. Quando è troppo è troppo», le fa eco il procuratore della California Rob Bonta.
L'indagine segue la crescente attenzione sugli effetti psicologici dei social media, e in particolare Instagram, sui teenager. Il Wall Street Journal ha rivelato negli ultimi mesi che alcuni studi interni a Instagram hanno messo in evidenza i rischi e i pericoli causati dal social sui giovanissimi, che sulla piattaforma si mettono in costante comparazione con gli altri.
Rischi e pericoli di cui Facebook è consapevole. Attirare i giovanissimi però è vitale per la società di Zuckerberg e per gli altri social, che nei bambini e nei teenager vedono il loro motivo di crescita e soprattutto il loro motore di ricavi. Facebook in settembre ha accantonato il suo progetto per Instagram per gli under 13 che, fin dalle prime indiscrezioni sul suo sviluppo, aveva sollevato forti polemiche.