Ora gli occhi sono puntati sull'economia russa, in enorme difficoltà
MILANO - Le Borse europee hanno salutato con un rimbalzo da oltre 464 miliardi di euro di capitalizzazione l'incontro tra i ministri degli esteri russo e ucraino in calendario giovedì in Turchia.
Un primo spiraglio che insieme ai corridoi umanitari concordati oggi ha consentito un parziale recupero di quanto è stato bruciato dallo scorso 24 febbraio, primo giorno d'invasione dell'Armata Rossa in Ucraina. Solo un primo passo, in quanto all'appello mancano ancora 688,81 miliardi, dopo l'intesa trovata in seno all'Ue su un inasprimento delle sanzioni a Russia e Bielorussia.
Ora gli occhi sono puntati sull'economia russa, con il rublo sceso fino al 12% sul dollaro e risalito poi a -7,71% in serata, con un tasso di cambio di 138 a 1 alla riapertura del mercato dei cambi di Mosca, chiuso da venerdì scorso, mentre la Borsa russa è rimasta chiusa anche oggi, come avviene ormai dallo scorso 25 febbraio. Secondo l'agenzia di rating Fitch, che ha declassato il proprio giudizio sul merito di credito di Mosca, il Paese rischia un «imminente default».
Ha invertito la tendenza rialzista il greggio, che dopo aver toccato nuovi record è sceso in serata a 109,77 dollari per il Wti (-11,7%) e fino a 112 per il Brent (-12,57%), all'indomani dell'inatteso aumento delle scorte Usa secondo l'Api e dopo il minor calo registrato oggi dall'Eia. In picchiata il prezzo del gas, che ha ceduto in chiusura di seduta il 27,35% a 155,88 euro per MWh sulla piazza di Amsterdam e il 26,96% a 373,8 penny per unità termica (Mmbtu) a Londra.
In ritirata anche i metalli che oggi hanno scambiato, come l'oro (-1,4% a 1.986,18 dollari l'oncia) e il ferro (-5,51% a 788,5 dollari la tonnellata), mentre è rimasto fermo il Nichel, sospeso ieri dagli scambi a Londra dopo il balzo registrato in Asia. Passi indietro vistosi anche per il grano (-7,1% a 1.114,5 dollari per 5mila staia) e il mais (-2,36% a 735,25 dollari).
I mercati, che guardano al summit europeo di Versailles del 10-11 marzo, hanno reagito con entusiasmo, premiando innanzi tutto i listini di Francoforte (+7,89%) e Parigi (+7,13%), seguiti da Milano (+6,94%) e Madrid (+4,76%), mentre Londra (+3,44%) si è mossa con maggior cautela. In calo a 146,5 punti lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi decennali, con il rendimento dei primi in rialzo di 8,3 punti all'1,675%, mentre nel resto d'Europa è salito di più. Unicredit (+11,68%) e Stellantis (+12,28%) i titoli più gettonati in Europa nei rispettivi settori.