Da cinque giorni il gasdotto Nord Stream 1 non è in funzione. Nel frattempo si avvicina la riunione dell'Eurogruppo
BRUXELLES - Gas fermo, «fino a quando saranno in vigore le sanzioni». A due giorni dall'incontro dei ministri delle Finanze Ue, Nord Stream è ancora bloccato e per ora, dall'Unione europea, non si sono ancora sollevate grida di allarme. Tuttavia banche e aziende del settore finanziario non nascondono i timori di una recessione nel 2023.
Secondo l'agenzia internazionale di valutazione del credito Fitch, con Gazprom che da cinque giorni non lascia passare un solo centimetro cubo di gas attraverso Nord Stream 1, prima per un guasto, ora per decisione politica, «si riduce il margine di errore» entro il quale creare un equilibrio nel mercato invernale del gas europeo.
Questo anche nonostante il fatto che l'Unione europea sta lavorando affinché i danni siano mitigati, con un piano sul tetto del gas che dovrebbe entrare in vigore il prossimo dicembre.
L’istituto di credito americano non è l'unico a esprimere i propri timori. Nelle ultime settimane proiezioni e valutazioni si sono moltiplicate. La banca d'affari Morgan Stanley ha, per esempio, rivisto al ribasso le sue proiezioni per il 2023 e sospetta che il prossimo anno si verificherà una recessione più profonda di quanto previsto.
Dello stesso tenore, anche le voci di corridoio a Praga, dove venerdì si terrà una riunione dell'Eurogruppo. Un alto funzionario ha infatti dichiarato a Keystone-Ats che non si può escludere che una recessione nell'Eurozona si concretizzi.
Per recessione si intende una forte riduzione a livello generale e di diversa durata dell'attività economica. Questo comporta tagli nelle aziende, economie domestiche con minore disponibilità economica e calo della domanda. Allo stesso tempo, come già sta avvenendo, l'inflazione sale. Chiaramente, più una recessione dura, peggiore si fa la situazione.
Tuttavia, le prime impressioni non parlano di una recessione particolarmente dura. Anzi, sempre secondo Morgan Stanley al momento l'indebitamento non è particolarmente forte e c'è una maggiore liquidità, anche grazie alle varie misure finanziarie prese durante gli anni del Covid.