Il governo farà «tutto il necessario» in tempi rapidi, Bruxelles esclude «un rischio specifico di contagio»
WASHINGTON - Il crack di Silicon Valley Bank (Svb) sta agitando i mercati e l'opinione pubblica, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo. Gli amministratori pubblici sono intervenuti per rassicurare e gettare acqua sul fuoco. Ieri era stata la segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen ha escluso il salvataggio governativo dell'istituto di credito, aggiungendo che l'amministrazione Biden si muoverà per evitare un pericoloso effetto domino. «Vogliamo far in modo che i problemi di una banca non vadano ad affliggerne altre che sono solide».
Biden assicura: faremo «tutto il necessario» - Parole che oggi non sono più bastate e che hanno richiesto un intervento addirittura dalla Casa Bianca. Il presidente Biden ha affermato di essere pronto a fare «tutto il necessario» e in tempi rapidi. La popolazione potrà così avere «fiducia sul fatto che il sistema bancario è solido». Il governo tutelerà i depositi presso Svb («nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti») ma non i suoi azionisti: costoro devono accettare che «quando i rischi non pagano, gli investitori perdono i loro soldi: è così che funziona il capitalismo».
Biden non dimentica quanto accaduto 15 anni fa con Washington Mutual e con Lehman Brothers. Per questo chiederà al Congresso di ripristinare una regolamentazione più stringente sulle banche (voluta da Barack Obama dopo la crisi del 2008 e abrogata da Donald Trump), così da «rendere meno probabile» un fallimento di questa portata. E sui manager degli istituti in crisi è ancora più duro: «Ci sono domande importanti su come queste banche siano entrate in questa circostanza. Dobbiamo ottenere un resoconto completo di ciò che è accaduto».
Le Fed non alzerà i tassi? - Per contenere la crisi la Federal Reserve potrebbe decidere di non alzare i tassi d'interesse, come invece era considerato altamente prevedibile nella riunione di marzo. Secondo Cnbc le possibilità che ciò accada sono in rapido aumento. E Wall Street ha aperto debolmente (anche se meglio delle piazze europee, come vedremo). Molto male invece le banche regionali americane: Western Alliance ha perso il 67,39%, First Republic il 67%, Pacwest Bancorp il 35,47%.
Mercati europei rassicurati? Mica tanto - Le parole di Biden non hanno rassicurato granché nemmeno i mercati europei: la Borsa di Milano è quella più pesante ma tutti i listini sono scesi ampiamente in territorio negativo. Zurigo ha fatto meno peggio di altre piazze, ma fa i conti con la discesa a precipizio di Ubs (sotto l'8%) e di Credit Suisse, la banca più colpita in Europa (che ha perso addirittura il 14,4% e le cui azioni hanno toccato un nuovo minimo storico).
In Europa «non vediamo rischi di contagio» - Quello che il crack sta avendo sulle Borse europee è «un impatto prevedibile», ha dichiarato il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, ma la popolazione può stare tranquilla. «Non vediamo un rischio specifico di contagio, ovviamente stiamo monitorando la situazione in stretto contatto con la Bce, apprezziamo e prendiamo atto delle iniziative prese dalle autorità americane».
Bruxelles guarda anche a Londra, dove Svb è presente con una filiale che ha dichiarato a sua volta fallimento e che è stata venduta oggi a HSBC per una sterlina. «I clienti di Svb Uk potranno accedere ai loro depositi e servizi bancari normalmente a partire da oggi», ha dichiarato il Tesoro britannico.
Perdite non realizzate per 620 miliardi - Secondo i dati della Federal Deposit Insurance Corporation, l'agenzia che gestisce i fondi del bilancio federale, le banche americane devono fare i conti con 620 miliardi di perdite non realizzate. Si tratta di attivi non ancora venduti e il cui prezzo è calato. Come spiegano alcuni analisti, tra le cause del crack di Svb c'è proprio la svalutazione delle obbligazioni acquisite nei giorni dei tassi zero. Valore che è calato dopo i rialzi dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve.
Si valuta una nuova asta - A ogni modo le autorità americane prevedono un'altra asta per Silicon Valley Bank dopo quella fallita domenica. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali la Fdic ha spiegato ai repubblicani in Senato che intende procedere alla luce della maggiore flessibilità concessa dall'aver dichiarato il fallimento di Svb una minaccia per il sistema finanziario.
Indagine interna alla Fed - La Fed lancia un'indagine interna sulla sua supervisione di Silicon Valley Bank. I risultati dell'inchiesta saranno pubblicati l'1 maggio. «La Fed annuncia che il vicepresidente per la supervisione Michael Barr è alla guida di un'indagine sulla supervisione e regolamentazione di Silicon Valley Bank alla luce del suo fallimento. I risultati saranno pubblicati entro l'1 maggio», si legge nella nota Fed. Il collasso di Svb, che era sotto la supervisione della Fed di San Francisco, è stato il maggiore da oltre un decennio. «Gli eventi relativi a Silicon valley Bank richiedono un esame trasparente da parte della Fed», mette in evidenza Jerome Powell. «Dobbiamo avere l'umiltà e condurre un accurato esame su come abbiamo supervisionato e regolato questa società, e su cosa possiamo imparare da questa esperienza», mette in evidenza Barr.