«È una decisione difficile, ma riteniamo sia per il bene della società a lungo termine»
SEATTLE - Amazon taglia altri 9000 posti di lavoro. L'annuncio è affidato a una comunicazione interna dell'amministratore delegato Andy Jassy. E conferma come per le big della Silicon Valley le difficoltà sono lungi dall'essere finite e un'austerità è ancora necessaria per 'curare' la sbornia della pandemia, quando la loro crescita sembrava inarrestabile.
«Abbiamo appena concluso la seconda fase del nostro piano operativo la scorsa settimana, e vi scrivo per condividere che intendiamo eliminare altre 9'000 posizioni nelle prossime settimane. È una decisione difficile ma riteniamo che sia nel miglior interesse della società nel lungo termine», afferma Jassy con i dipendenti, precisando che i tagli riguarderanno soprattutto Amazon Web Services, le risorse umane e Twitch.
Jassy quindi spiega che le nuove riduzioni sono legate all'«incertezza dell'economia in cui ci troviamo e all'incertezza che esiste per il futuro a breve». Per questo Amazon - aggiunge - ha deciso di essere più semplice e snella.
Le parole di Jassy ricordano quelle di Mark Zuckerberg che, definendo il 2023 l'anno dell'efficienza per Meta, ha annunciato due pesanti round di tagli del personale, uno da 11'000 e un altro da 10'000 persone.
Anche per Amazon si tratta della seconda sforbiciata: in gennaio infatti il colosso delle vendite online aveva tagliato 18'000 posti. Riduzioni che, nel caso di Amazon, confermano anche la debolezza dei consumatori di fronte a un'inflazione che li costringe a stringere la cinghia.
Per il gigante di Seattle l'annuncio conferma una maggiore attenzione sui costi. Amazon ha annunciato nelle ultime settimane la sospensione dei lavori per la costruzione della sua seconda sede, quella in Virginia non lontano da Washington, dove ha promesso di investire 2,5 miliardi di dollari entro il 2030 oltre a creare 25'000 di posti di lavoro.