I dati 2022 sulla produzione domestica degli stabilimenti tedeschi segnano la fine di un'era, un «dramma» per gli esperti
BERLINO - La Germania sta perdendo importanza come luogo di produzione delle automobili. Se negli stabilimenti tedeschi nel 2012 erano state prodotte 5,6 milioni di vetture, nel 2022 la cifra è scesa a 3,6 milioni.
I grandi colossi tedeschi come Volkswagen, Bmw, Opel e Mercedes Benz producono infatti sempre più all'estero: da 8,6 milioni di auto nel 2012 a oltre 10 milioni nel 2022. Alle case automobilistiche conviene, visto che «Volkswagen, Bmw e Mercedes hanno raggiunto un profitto record combinato di 49,2 miliardi di euro nello scorso anno».
I problemi più grandi colpiscono invece la catena dei fornitori tedeschi degli stabilimenti nazionali. L'allarme è stato lanciato da Handelsblatt, che aggiunge che «la nazione automobilistica» tedesca non tornerà mai a cifre produttive come 6 milioni di vetture all'anno, mentre «l'industria è unanime nel dire che bisogna fare molto per rimanere al di sopra della soglia dei quattro milioni».
L'istituto tedesco Ifo vede già in corso una deindustrializzazione della Germania come sede dell'automotive, mentre secondo Stefan Bratzel, direttore del Center of Automotive Management, si è di fronte a un «dramma». Stando a quanto riporta il quotidiano economico, economisti e rappresentanti dell'industria attribuiscono il calo della produzione in Germania «agli alti salari, alle tasse e ai prezzi dell'energia» nel paese e, quindi, «gli esperti del settore prevedono ulteriori delocalizzazioni».
Il boom delle auto elettriche starebbe ulteriormente aggravando la tendenza. Secondo le previsioni della società di analisi di mercato Inovev, la produzione in Germania di auto dovrebbe aumentare nuovamente con una migliore fornitura di chip, ma rimarrà comunque sotto ai 4,2 milioni almeno fino al 2027. Anche la Vda - Associazione tedesca dell'industria automobilistica esprime preoccupazione: «le crisi degli ultimi anni hanno messo impietosamente a nudo le debolezze della Germania come sede industriale».
Intanto, in occasione di una conferenza del sindacato Ig Metall, 220 consigli di fabbrica hanno dichiarato che da parte del settore automobilistico il «livello di indifferenza e irresponsabilità nei confronti della sede nazionale ha raggiunto una nuova qualità».