Per la banca centrale, l'aumento era necessario in ragione delle «elevate pressioni inflazionistiche».
FRANCOFORTE - «Le prospettive di inflazione continuano ad essere troppo elevate»: lo scrive la Banca centrale europea (Bce) al termine della riunione di politica monetaria.
«Alla luce delle continue pressioni inflazionistiche elevate, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di aumentare di 25 punti base i tre tassi d'interesse chiave», si legge in una nota. «Negli ultimi mesi l'inflazione complessiva è diminuita, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti. Allo stesso tempo, i passati aumenti dei tassi vengono trasmessi con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell'area dell'euro, mentre i ritardi e la forza della trasmissione all'economia reale rimangono incerti».
«Le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell'inflazione all'obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario», prosegue l'istituto di Francoforte. «Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione».
Le dichiarazioni della presidente della BCE Christine Lagarde - Nella riunione di oggi c'è stata una «varietà di visioni», ma «tutti concordavano che un aumento era necessario", ha aggiunto nella conferenza stampa successiva all'annuncio del rialzo dei tassi di interesse.
«Il settore bancario si è dimostrato resiliente», ha proseguito l'ex ministra francese. A suo avviso permangono «significativi rischi al rialzo sulle prospettive di inflazione». La guerra in Ucraina «potrebbe di nuovo aumentare i costi di energia e cibo e un aumento duraturo delle aspettative di inflazione sopra il nostro obiettivo o aumenti salariali superiori al previsto o margini di profitto, potrebbe anche far salire l'inflazione nel medio termine», ha messo in guardia Lagarde.
La questione UBS-Credit Suisse - «È lungi da me dire che dalla fusione fra UBS e Credit Suisse arrivi l'indicazione di una crisi finanziaria», ha detto Lagarde durante una conferenza stampa seguita alla riunione del Consiglio direttivo.
«Abbiamo imparato qualcosa, come il valore delle regole e di una azione rapida», ha aggiunto l'ex ministra francese. Le ha fatto eco il vice presidente Luis de Guindos: nell'Eurozona «non abbiamo visto le situazioni verificatosi altrove come la corsa agli sportelli, la situazione è calma», si è detto convinto.