Giudicato irresponsabile il cambio di rotta, data la forte incertezza sui mercati
TOKYO - La Banca centrale del Giappone (BoJ) rispetta le previsioni e mantiene la politica monetaria ultra espansiva invariata, a fronte dell'incertezza ancora esistente sull'andamento dell'inflazione e le incognite relative alle prospettive salariali.
La decisione odierna della BoJ segue quella della Federal Reserve americana di interrompere il ciclo che ha visto dieci rialzi consecutivi dei tassi di interesse, e la continuazione della stretta monetaria da parte della Banca centrale europea (Bce), con il costo del denaro ai massimi in 22 anni.
Al termine della riunione di due giorni il comitato guidato dal governatore Kazuo Ueda ha scelto di lasciare i tassi a breve in territorio negativo al meno 0.1%, e mantenere inalterata la curva di controllo dei rendimenti (YCC) - in vigore dal settembre 2016, quando la BoJ decise di fissare un obiettivo dello 0% per i titoli governativi a 10 anni.
I salari reali sono diminuiti del 3% in aprile in Giappone, registrando il tredicesimo mese consecutivo in calo, tuttavia, le negoziazioni avvenute in primavera tra sindacati e imprese, considerate fondamentali dalla BoJ per il raggiungimento della stabilità dei prezzi, hanno registrato gli aumenti più significativi degli ultimi tre decenni. A questo riguardo, dopo la prima riunione ufficiale di Ueda a fine aprile, la banca centrale aveva aggiunto un riferimento specifico sulla necessità di un robusto aumento del valore in busta paga, una dinamica che consentirebbe inoltre un definitivo «allontanamento dal fenomeno della deflazione».
L'economia giapponese è cresciuta dello 0.7% nel primo trimestre del 2023 sostenuta dall'accelerazione degli investimenti aziendali nel post pandemia, e la tenuta dei consumi interni, favoriti dalla ripresa del turismo, compensando la frenata delle esportazioni a livello globale. Dopo l'annuncio della BoJ il dollaro è tornato a rivalutarsi ai massimi in 7 mesi al cambio con lo yen, a 140.10, e lo yen si è ulteriormente indebolito con l'euro a un livello di 153.60.