Il tasso di marzo è stato inferiore alle previsioni e già si guarda al taglio del tasso guida del prossimo giugno.
LUSSENBURGO -
Nel mese di marzo l'inflazione nell'Eurozona si è indebolita più del previsto. I prezzi al consumo sono aumentati "solo" del 2,4% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, come ha annunciato mercoledì a Lussemburgo l'ufficio statistico Eurostat. Gli economisti si aspettavano un tasso medio più alto, attorno allo 2,5%.
Per fare un altro paragone con l'anno scorso, a marzo 2023 il tasso era al 6,9%.
Si è trattato del terzo calo consecutivo dell’inflazione. A febbraio l’inflazione nell’Eurozona era del 2,6%, a gennaio del 2,8%.
Ora gli esperti si aspettano che la Banca Centrale Europea (BCE) segua la via battuta dalla Banca Nazionale Svizzera e a giugno tagli i tassi di interesse di riferimento di modo da frenare ulteriormente il rincaro.
L’andamento dei prezzi si sta avvicinando all’obiettivo della BCE - L'attuale andamento dei prezzi si avvicina sempre di più all'obiettivo della BCE, che nel medio termine punta a un tasso di inflazione annuo del 2%.
La BCE aveva alzato drasticamente i tassi di interesse nella lotta contro l’inflazione elevata. Nell’autunno del 2022 l’inflazione aveva raggiunto il livello record del 10,7%.
I prezzi dei prodotti alimentari stanno diminuendo - Anche l'aumento dei prezzi dei generi alimentari è notevolmente rallentato. Si parla di un rincaro attorno allo 2,7% a marzo, dopo il 3,9% di febbraio.
Anche l'energia è diventata più economica rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Tuttavia il calo su base annua si è attenuato, passando dal 3,7% del mese precedente all'1,8%.
Nella zona euro, è la Croazia ad avere il tasso di inflazione più alto, pari al 4,9%. Il valore più basso si è invece registrato in Lettonia (0,3%). In Germania i prezzi al consumo misurati dall’IPCA sono aumentati del 2,3% su base annua.