Italia, Francia e Germania scrivono alla Commissione europea chiedendo moderazione in vista della nuova legislazione
BRUXELLES - Italia, Francia e Germania, in una lettera indirizzata alla Commissione europea in vista della nuova legislatura, chiedono all'Ue di dare prova di moderazione nella definizione delle regole finanziarie e di concentrarsi invece sulla competitività del settore bancario.
Lo riporta l'agenzia di stampa economico finanziaria statunitense Bloomberg spiegando che, nella lettera, le tre maggiori economie europee chiedono di alleggerire alcune regole già in vigore, in modo che le banche europee abbiano «condizioni di parità» con le altre grandi giurisdizioni (Usa in primis) e, allo stesso tempo, di «astenersi dal lanciare nuove iniziative su larga scala» nel breve e medio termine.
Germania, Francia e Italia vogliono una "maggiore enfasi sulla competitività del settore finanziario, in particolare di quello bancario. Di recente, sono state presentate molteplici iniziative che condividono un obiettivo comune: invertire il calo di competitività dell'Europa", hanno scritto i governi nella lettera, nella quale si sottolinea: "Il settore finanziario non dovrebbe essere immune da questa riflessione".
Nella lettera, i tre paesi indicano sei aree di attenzione nel prossimo ciclo della Commissione. Tra queste, la modifica della proposta di adozione delle riforme patrimoniali che riguardano i trading book delle banche (un trading book è un registro contabile utilizzato da un'agenzia di intermediazione o da un istituto finanziario per contabilizzare il proprio portafoglio o tutte le attività negoziabili), in modo che gli istituti di credito europei non siano svantaggiati se gli Stati Uniti decidessero di "divergere significativamente" dall'accordo globale.
Il gruppo, scrive Bloomberg, vuole anche che l'Ue si impegni di più nello snellimento dei regolamenti, "con l'obiettivo finale di alleggerire gli oneri amministrativi per l'industria bancaria e di aggiungere flessibilità alla nostra regolamentazione".
La lettera è stata indirizzata al direttore generale per i servizi finanziari della Commissione, John Berrigan. Bloomberg scrive che un portavoce del ministero delle finanze tedesco ha dichiarato di non poter commentare le discussioni politiche in corso. La Commissione europea e il ministero delle finanze italiano non hanno risposto alle richieste di commento. Il Tesoro francese non ha rilasciato alcun commento.