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RICCHEZZAIl club dei miliardari è in crescita: un aumento poco gradito

05.12.24 - 11:25
Il numero degli eletti è passato da 1757 a 2682. Il loro patrimonio è più che raddoppiato. L'UBS ci presenta una fotografia sui ricchissimi.
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Fonte ats
Il club dei miliardari è in crescita: un aumento poco gradito
Il numero degli eletti è passato da 1757 a 2682. Il loro patrimonio è più che raddoppiato. L'UBS ci presenta una fotografia sui ricchissimi.

ZURIGO - Il patrimonio dei miliardari mondiali è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni: lo afferma uno studio di UBS, che nei prossimi anni prevede una pioggia di denaro per gli eredi e le iniziative filantropiche.

Fra il 2015 e il 2024 la ricchezza delle persone in questione ha fatto un balzo del 121%, salendo da 6300 a 14'000 miliardi di dollari (12'400 miliardi di franchi). A titolo di confronto, l'indice azionario globale MSCI AC World ha registrato un incremento percentuale inferiore, pari al 73%.

Anche il numero degli eletti - a livello finanziario - è aumentato notevolmente, passando da 1757 a 2862. Il club non sembra però accettare di vedere crescere troppo i suoi membri: il picco è stato raggiunto nel 2021, con 2686 miliardari; da allora il dato è rimasto invariato.

Patrimoni triplicati - Gli imprenditori del settore tecnologico svolgono un ruolo sempre più rilevante nell'economia globale e questo si riflette sulle loro sostanze, che sono cresciute più velocemente che in altri comparti: i patrimoni si sono triplicati, passando da 789 a 2400 miliardi di dollari. In passato questi nuovi miliardari hanno promosso la diffusione del commercio online, dei media sociali e dei pagamenti digitali; più di recente hanno favorito il boom dell'intelligenza artificiale, nonché lo sviluppo della sicurezza cibernetica, del fintech, della stampa 3D e della robotica.

I super-ricchi del settore industriale hanno registrato il secondo maggiore incremento in termini di ricchezza, passando da 480 a 1300 miliardi di dollari, in quanto gli stati hanno realizzato investimenti per affinare il loro vantaggio competitivo, soprattutto nell'economia verde, per affrontare le sfide demografiche e per sostenere il trend economico del cosiddetto reshoring, l'opposto della delocalizzazione. Gli interventi di politica industriale hanno favorito settori tecnologicamente avanzati come l'aerospaziale, la difesa e i veicoli elettrici.

Rallenta l'immobiliare - Il ramo in cui si registra un andamento più lento rispetto a tutti gli altri è quello immobiliare. I miliardari nel real estate hanno riportato una performance in linea con la media fino al 2017, ma da allora sono rimasti indietro, probabilmente a causa di una combinazione tra la correzione del settore immobiliare cinese, le turbolenze indotte dal Covid in alcuni segmenti commerciali e l'aumento dei tassi d'interesse negli Stati Uniti e in Europa a partire dal 2022.

Ma come si muoveranno i miliardari in materia di investimenti? Da un sondaggio realizzato da UBS fra i super-facoltosi emerge che il 43% intende incrementare la propria esposizione nel settore immobiliare e il 42% nel mercato azionario; nel contempo però il 40% intende aumentare le posizioni sull'oro e il 31% quelle sul contante. "Queste percentuali potrebbero rispecchiare i timori legati a maggiori rischi geopolitici e a valutazioni elevate sui mercati azionari", affermano gli esperti dell'istituto guidato da Sergio Ermotti.

L'emigrazione dei miliardari - La pandemia ha rappresentato un punto di svolta per molte persone, portando a riconsiderare la propria vita, e i miliardari non fanno eccezione. Avendo case, famiglia e aziende in diversi paesi tale gruppo di persone è da sempre abituato a spostarsi, ma dal 2020 si è registrata una maggiore frequenza di trasferimento: hanno traslocato in modo importante 176 "billionaires", ovvero uno su 15. Chi parte si trasferisce in paesi quali Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Singapore e Stati Uniti. In totale, in quattro anni sono emigrati miliardari il cui patrimonio complessivo supera i 400 miliardi di dollari e la regione MEA (Medio Oriente e Africa) è quella che ha attirato il maggior numero di capitali.

I maggiori profitti, negli Stati Uniti - Focalizzando l'attenzione sul solo 2024, i miliardari statunitensi hanno ottenuto i maggiori profitti, rafforzando il ruolo del paese come centro principale per i super-ricchi di tutto il mondo: i loro patrimoni si sono espansi di oltre un quarto (+28%), raggiungendo i 5800 miliardi di dollari. In progressione è anche l'Europa (+16% a 2700 miliardi), mentre la ricchezza dei miliardari in Cina e Hong Kong è scesa del 17% a 1800 miliardi.

Il numero di persone che quest'anno ha raggiunto lo status di miliardario appartiene principalmente alla categoria di chi si è fatto da solo: i soggetti che si sono trovati per la prima volta con 1000 milioni sono stati 268, il 60% dei quali imprenditori. Tale dato inverte il trend riportato nel 2023, quando la maggior parte dei nuovi miliardari era costituita da persone che avevano ereditato patrimoni multigenerazionali.

UBS - che come noto figura fra gli amministratori patrimoniali più grandi del mondo, con attivi in gestione per 5700 miliardi - calcola in prospettiva che gli ultra-facoltosi di 70 anni o più lasceranno 6300 miliardi di dollari nei prossimi 15 anni, prevalentemente a favore degli eredi, ma anche di cause benefiche prescelte.

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COMMENTI
 

Flet 1 sett fa su tio
Tutte queste notizie, alla maggior parte della gente, non interessa ! Per loro nulla cambierà, anzi magari peggiorerà!

Peter Parker 1 sett fa su tio
Nonostante gli argomenti da Hooligans del comunismo/socialismo/marxismo, basta fare una piccola ricerca e si trova che i poveri (definizione della Banca Mondiale e dal UNDP) sono in costante diminuzione…… certo c’è ancora da fare…ma è fattualmente indiscutibile che il,benessere generale della popolazione mondiale e‘ migliorato.

Mkel99 1 sett fa su tio
Risposta a Peter Parker
Il tuo commento è indubbiamente ottimistico (o, forse, un po' ingenuo?) riguardo alla presunta “indiscutibilità” del miglioramento del benessere globale. Tuttavia, mi permetto di portare un pò di equilibrio alla tua narrazione entusiasta e visibilmente di parte. È vero che la povertà estrema (persone che vivono con meno di 2,15 dollari al giorno) è diminuita dal 1990 al 2024, prevalentemente grazie alla crescita economica in Paesi come Cina e India. Ma fermarsi a questo dato senza contestualizzarlo equivale a leggere solo il titolo di un libro e considerarsi esperti del suo contenuto (sempre che tu sappia leggere). La stessa Banca Mondiale ha recentemente avvertito che i progressi contro la povertà si sono quasi fermati dopo il 2020, complice la pandemia, l’inflazione globale e i conflitti crescenti. Inoltre, la tua enfasi sul capitalismo come risolutore universale dei mali ignora un dato fondamentale: quasi metà della popolazione mondiale vive ancora con meno di 6,85 dollari al giorno. Questo non significa benessere, ma sopravvivenza precaria. La crescita economica non è stata equamente distribuita, e gran parte dei poveri vive in un limbo che li espone costantemente al rischio di ricadere in condizioni di estrema povertà. Un ultimo dettaglio: gli indicatori di povertà della Banca Mondiale sono stati criticati per non tenere conto delle specifiche inflazioni dei beni essenziali. In parole povere, ciò che con 2,15 dollari si poteva comprare negli anni ‘90 non corrisponde più al paniere attuale, penalizzando ulteriormente chi vive in povertà. Ma immagino che parlare di inflazione, costi alimentari e precarietà economica rientri per te nella categoria degli “argomenti da hooligans del socialismo" o semplicemente sono tematiche troppo complesse per te. Quindi, prima di dichiarare la superiorità del tuo sistema preferito, considera il quadro completo: il capitalismo ha avuto i suoi successi, ma il prezzo pagato da molti (soprattutto nei Paesi in via di sviluppo) non può più essere ignorato. Forse, un approccio più bilanciato, che integri politiche sociali mirate, potrebbe farti vedere che il mondo non si divide in tifoserie ideologiche, ma in persone che meritano una vita dignitosa. Buona riflessione fenomeno.

Geremia 1 sett fa su tio
I ricchi si arricchiscono, buon per loro. Il problema è che questo comporta che chi ha meno perde sempre di più e i poveri aumentano. Mi sorprende che ci sia ancora chi crede che far arricchire sempre di più i già ricchi porti vantaggi a tutti 🤦‍♂️🤦‍♂️🤦‍♂️. Se per non sentirsi poveri basta leccare il dietro ai ricchi facciano pure

Eneri 1 sett fa su tio
E a loro certi partiti diminuiscono le imposte e nel contempo aumentano le tasse (che non sono le imposte) ai più disagiati. VERGOGNA!

Pippopeppo 1 sett fa su tio
bravo anche lei come il prof. Rossi? che vuole segare il ramo sul quale é seduto?

Mario Bianchi 1 sett fa su tio
Chissà se la gente comune incomincerà a capire prima o poi che non è facendo arrivare milionari da noi che diventeremo benestanti tutti (bello credere nelle favole), ma evitando a prescindere che ci sia gente milionaria sulla faccia della Terra, puntando a una redistribuzione equa dei profitti. Sarebbe tempo insomma di iniziare seriamente a lottare a livello globale contro la gente sfacciatamente troppo ricca e chi fa i loro sporchi interessi a livello politico.

airman21 1 sett fa su tio
Risposta a Mario Bianchi
Ahahah certo sequestro di patrimonio per tutti che bel futuro … Comunque in Cina 🇨🇳 fanno più meno questo controllo può prendere un biglietto e andare là a vedere se va meglio. Io credo che La cosa più brutta in questo mondo è l’invidia. Magari la gente deve imparare a come gestire il suo patrimonio, come fare impresa e rischiare invece di ambire al posto pubblico e succhiare risorse ai cittadini. Far arrivare milionari da noi non fa diventare noi ricchi automaticamente (ci mancherebbe) rimanendo sul divano, ma permette di avere risorse per avere un paese che funziona e come detto sopra dovrebbe permettere alle persone di guardarla loro come esempi di successo. Ma ripeto l’invidia uno dei più grandi mali della nostra specie. Dormi tranquillo mi sembra troppo ansioso.

Mkel99 1 sett fa su tio
Risposta a airman21
Eccolo l'avvocato dei miliardari, il paladino della meritocrazia, il prostrato al potere. Ma dimmi una cosa ma a te sembra normale che ci sono singoli individui che hanno un patrimono maggiore del PIL di certe nazioni? Ti sembra normale e giusto che alcune persone possono comprarsi un isola al mese e altre persone si su1c1dan0 dalla disperazione di non arrivare a fine mese e garantire un pasto ai propri figli? Sei una persona povera d'animo e completamente plasmata dalla propaganda dei ricchi miliardari che ti illudono che un giorno diventerai come loro. Spoiler: non lo diventerai mai, anzi è più probabile che diventi un barbone che un miliardario, però continua a difenderli e a fare il loro gioco mi raccomando. In un mondo equo esisterebbe un patrimonio massimo che ogni individuo può raggiungere, visto che quando c'è da aumentare il costo della vita (ad esempio l'aumento annuale dei premi mensili delle casse malati) aumentano ugualmente per tutti, indistintamente dal reddito/patrimonio.

lvgaxsempre 1 sett fa su tio
Risposta a Mkel99
Mkel90 leggiti qualche libro....potresti partire da "Socialismo" di Mises o da "L'etica della Libertà" di Rothbard. Ovviamente non è normale avere questa situazione come non è normale redistribuire i redditi, va contro la proprietà privata e la libertà. O vuoi fare il Marx di turno? Il problema di fondo è l'economia keynesiana, mica chi ha capito il giochino e lo sfrutta...fai il bravo. Vai a leggerti cos'è l'effetto Cantillon tanto per cominciare, dovresti odiare il sistema economico attuale non le persone che lo hanno capito e che lo sfruttano. Buona lettura

Mkel99 1 sett fa su tio
Risposta a lvgaxsempre
Ecco un altro fenomeno avvocato dei miliardari. Grazie per la risposta, ma il tuo commento ignora totalmente il cuore del problema: il capitalismo si basa su un utopica crescita infinita, in un mondo fatto di risorse finite. Il capitalismo senza un'adeguata regolamentazione genera disuguaglianze insostenibili e sempre piu grandi. È vero, non è "normale" redistribuire i redditi senza criterio, ma è altrettanto inaccettabile che pochi accumulino ricchezze paragonabili al PIL di intere nazioni mentre milioni e milioni di persone lottano per sopravvivere. Hai ragione nel dire che il sistema monetario attuale favorisce chi è già vicino al potere economico, ma proprio per questo serve una riforma: non per eliminare la ricchezza, ma per distribuire opportunità. Ridurre la concentrazione di risorse non "attacca la proprietà privata," ma limita gli abusi di chi sfrutta regole fatte su misura per loro. Rothbard e Mises idolatrano la proprietà privata, ignorando però che in un mondo in cui le eredità garantiscono rendite enormi a pochi, non esiste vera meritocrazia. Chi nasce ricco non compete ad armi pari con chi nasce povero. Non è giusto che un figlio di un miliardario erediti potere economico infinito senza mai "meritarlo". Le crisi finanziarie dimostrano che lasciare tutto al mercato crea bolle speculative, disastri economici e povertà di massa. Regolamentazioni e interventi statali, se ben strutturati, non sono un attacco alla libertà, ma un argine contro le derive distruttive del capitalismo. Infine, non si tratta di "odiare chi sfrutta il sistema," ma di chiedersi: questo sistema è equo? Davvero possiamo tollerare una società in cui alcuni si possono comprare un’isola al mese mentre altri non possono garantire un pasto ai figli? Pensaci. Buona lettura anche a te! Per ampliare un pò il tuo limitato orizzonte potresti partire da Thomas Piketty e i suoi studi sulle disuguaglianze ("Il Capitale nel XXI Secolo"), o anche "1984" di George Orwell, e ancora "Il mondo Nuovo" di Aldous Huxley.
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