Non ci sono più viaggiatori e le strutture ricettive stanno finendo i soldi
Per Andreas Züllig l'intervento della Confederazione è buono, ma potrebbe non essere sufficiente
BERNA - Il settore turistico svizzero soffre pesantemente delle conseguenze legate al coronavirus: «Neanche la forza del franco ha messo così in difficoltà il ramo», ha detto il presidente di HotellerieSuisse Andreas Züllig in un'intervista pubblicata oggi dal "Blick".
Il turismo si è completamente fermato: «Ospitiamo ancora qualche persona che è in viaggio per motivi professionali», ha spiegato Züllig, che gestisce un hotel nella località grigionese di Lenzerheide. Questo però non basta a coprire tutti i costi.
Le strutture ricettive stanno finendo i soldi. Circa la metà, secondo stime del presidente, a metà aprile avrà difficoltà a pagare le bollette. «La paura per l'esistenza stessa di questi hotel è grande», ha detto.
Oltretutto la crisi colpisce in un momento poco conveniente, poiché le strutture hanno superato da poco lo shock legato all'euro e hanno quindi già consumato tutti i margini a disposizione. La reazione a livello politica è però giudicata adeguata, poiché la possibilità del lavoro ridotto aiuta a coprire i costi. L'intervento della Confederazione è quindi buono, anche se potrebbe non bastare, ha concluso.
Perdite miliardarie - Le perdite per il settore turistico potrebbero arrivare a 6,4 miliardi di franchi nel 2020, ovvero un calo del 18% rispetto all'anno scorso, secondo uno studio realizzato dall'alta scuola HES-SO Vallese, citato sempre dal "Blick".
Solamente fra marzo e maggio il ramo alberghiero potrebbe perdere 2 miliardi di franchi, quando solitamente in un intero anno genera un volume di 10,2 miliardi.
Gli autori dello studio hanno contattato circa 2000 attori del turismo in Svizzera, fra i quali alberghi, ristoranti, società di impianti di risalita e altri ancora. Regioni come il Ticino, Zurigo, Basilea e Ginevra potrebbero soffrire maggiormente della crisi.
L'articolo fa l'esempio concreto dei Grigioni, dove attualmente solo l'8% degli alberghi è aperto. «Dalle prime stime ci si attende una perdita di fatturato fino a 200 milioni di franchi solamente per i Grigioni», ha spiegato Martin Vincenz dell'ente turistico retico.