Il fornitore di servizi tv e internet ha registrato una flessione trimestrale del 9% a causa della crisi sanitaria
ZURIGO - Bisogna tornare al 2011 in casa UPC (che al tempo si chiamava ancora Cablecom) per trovare ricavi bassi come quelli registrati nel secondo trimestre del 2020.
L'azienda attiva nei settori della tv via cavo, di internet e della telefonia ha visto il fatturato scendere a 288 milioni di franchi, con una contrazione del 9% su base annua.
La flessione è dovuta alla crisi del coronavirus e all'intensa concorrenza, spiega l'impresa in un comunicato odierno. In particolare, le misure di confinamento del Consiglio federale hanno ridotto le vendite in aprile e maggio a causa della chiusura di negozi partner. Ma con l'allentamento del mese di giugno i proventi sono poi tornati a crescere, anche al di sopra del livello dell'anno precedente, assicurano i vertici.
Servizi gratuiti - A causa della pandemia UPC ha offerto anche gratuitamente determinati servizi ai clienti commerciali e ha aumentato la larghezza di banda. Per la clientela privata sono stati attivati gratuitamente alcuni canali televisivi a pagamento ed è stata aumentata anche le velocità di navigazione in Internet. Questo ha avuto anche un probabile effetto sui conti: tuttavia quanto successo si è riflesso pure nella soddisfazione dei clienti, che ha raggiunto un livello record.