La compagnia aerea elvetica ha subito una perdita operativa di 266.4 milioni di franchi nel primo semestre del 2020.
Crolla del 55% anche il fatturato così come il numero dei passeggeri.
ZURIGO - La compagnia aerea Swiss, fortemente colpita dalle ripercussioni economiche del coronavirus, ha subito una perdita operativa di 266,4 milioni di franchi nel primo semestre, dopo un utile operativo di 245,3 milioni nello stesso periodo di un anno fa. Lo ha comunicato oggi Swiss.
La filiale della compagna aerea tedesca Lufthansa ha visto il suo fatturato scendere del 55% a 1,17 miliardi di franchi tra gennaio e fine giugno, indica il comunicato. Allo stesso tempo, il numero di passeggeri è sceso del 64% a 3,2 milioni.
Già nel primo trimestre Swiss era stata duramente colpita dalla diffusione di Covid-19 e dalle restrizioni di viaggio. La compagnia aerea aveva registrato una perdita operativa di 84,1 milioni di franchi, dopo un utile operativo di 48,3 milioni di franchi nello stesso periodo dell'anno precedente.
La situazione non migliorerà molto presto. Ieri, il presidente della direzione Thomas Klühr aveva avvertito che la società continuava a perdere ampiamente denaro e che il ritorno a voli redditizi avrebbe richiesto tempo. Attualmente le prenotazioni si attestano a circa il 20% di un anno normale, aveva aggiunto. C'è la possibilità che la situazione migliori nell'estate del 2021, aveva detto Klühr. La ripresa dipenderà dallo sviluppo della pandemia in Europa e negli Stati Uniti. Oggi Swiss sottolinea che al momento è impossibile fare previsioni per il resto dell'anno.
A terra fino al 95% degli aerei - Nel corso del lockdown di pochi mesi fa sono rimasti a terra fino al 95% degli aerei della flotta di Swiss. Attualmente il vettore perde meno di un milione di franchi al giorno, mentre all'apice della crisi il CEO aveva parlato di 3 milioni andati in fumo quotidianamente. In aprile il numero di passeggeri è crollato del 99,2%, ricorda oggi la compagnia aerea. L'occupazione media dei posti a sedere si è attestata al 71,2% nel primo semestre, in calo di 10,8 punti percentuali rispetto all'anno precedente.
Aumento della domanda in estate - In giugno, le operazioni di volo minime si sono attestate al 15-20% della capacità originariamente prevista. Entro l'autunno, circa l'85% di tutte le destinazioni servite prima della crisi legata al Covid-19 saranno nuovamente raggiungibili ma con circa un terzo della capacità. Da luglio sono poi tornati in servizio quasi due terzi dei 91 velivoli di Swiss, ricorda oggi la compagnia aerea elvetica.
Nel periodo estivo, nonostante l'incertezza legata al coronavirus, Swiss ha rilevato una forte domanda, in particolare in Europa, con una tasso di occupazione dei posti a sedere che equivale a circa a quella dell'anno scorso, seppure con una capacità nettamente inferiore.
A sostenere la domanda sono in particolare le destinazioni turistiche e le visite a parenti e amici all'estero, mentre per i viaggi d'affari la situazione resta molto complicata, così come il traffico intercontinentale.
Nuove misure - «Grazie alle misure introdotte in una fase iniziale per salvaguardare la liquidità, siamo stati in grado di ridurre significativamente i nostri costi fissi», ha spiegato il direttore finanziario (CFO) Markus Binkert, citato nella nota.
»Dobbiamo tuttavia continuare a ridurre strutturalmente i nostri costi per poter rimborsare i prestiti il prima possibile», ha spiegato Binkert. Per migliorare la propria struttura dei costi, nei prossimi mesi Swiss adotterà ulteriori misure di riduzione dei costi, tra cui una revisione dell'impiego della flotta e la sospensione di tutti gli investimenti non essenziali in tutte le divisioni.