L'associazione Commercio Svizzera chiede al Consiglio federale chiarezza sugli scenari da attendersi.
BERNA - Senza comunicazioni chiare su regole e tempi d'applicazione delle misure anti-Covid sussiste il rischio che nella Confederazione crollino le catene interne di approvvigionamento. È il grido d'allarme lanciato da Commercio Svizzera.
«Se mancheranno parametri affidabili e un minimo di programmabilità le catene di approvvigionamento in Svizzera rischiano di saltare», afferma in un comunicato odierno Kaspar Engeli, direttore dell'associazione che riunisce 33 associazioni di categoria per un totale di 4'000 aziende.
Determinante, secondo i commercianti all'ingrosso, online e al dettaglio, è la possibilità di adeguare tempestivamente la loro logistica ai possibili scenari delle misure contro il Covid-19. «I sistemi logistici e le catene di approvvigionamento si basano sull'interazione di numerosi attori», ricorda l'organizzazione. «Ecco perché chiediamo alla Confederazione indicazioni affidabili su quali misure sono previste e quando. I tempi dei provvedimenti speciali a livello cantonale è finito».
Commercio Svizzera sottolinea che gli operatori del ramo simulano in anticipo i possibili scenari e devono adeguare le loro capacità nella logistica. Come l'associazione Swiss Retail Federation, l'organizzazione si dice anche assolutamente contraria alla chiusura dei negozi. Servono però regole chiare, uniformi e prevedibili.
«Già in primavera numerosi commercianti hanno lottato praticamente 24 ore su 24 affinché le catene di approvvigionamento continuassero a funzionare», sostiene Engeli. «Ora è compito della Confederazione garantire maggiore affidabilità e programmabilità sulla base di scenari chiari. In caso contrario il settore del commercio non potrà più assolvere ai propri compiti».