In calo il giro d'affari, l'allarme dell'associazione di categoria che denuncia un eccesso di costi e di burocrazia
BERNA - Un calo sempre più forte delle esportazioni, accompagnato da un aumento dell'importazione di prodotti esteri: si presenta male la situazione per il settore svizzero dei biscotti e dei dolciumi, stando all'associazione di categoria Biscosuisse, che chiede interventi politici per diminuire gli oneri amministrativi.
Nei primi nove mesi del 2020 il fatturato dei prodotti di pasticceria (biscotti, ecc), per gli articoli fabbricati in Svizzera, è calato dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, informa l'organizzazione in un comunicato odierno.
I ricavi sul mercato interno sono saliti dell'1,8%, ma quelli provenienti dall'export di sono contratti dell'8,5%. Le importazioni intanto sono cresciute del 10,9%.
Per quanto riguarda i dolciumi (caramelle e simili) il giro d'affari della produzione svizzera è calato del 10,7% (-9,9% nella Confederazione, -11,0% nell'esportazione), a fronte di un aumento dello 0,7% per quella estera smerciata nei 26 cantoni della repubblica alpina.
«La combinazione fra prezzi protetti al confine per le materie prime agricole trasformate e regolamentazione Swissness si sta rivelando sempre più un ostacolo per la Svizzera come luogo di produzione», lamenta Biscosuisse.
A pesare non sono quindi solo i prezzi delle materie prime, bensì anche gli elevati oneri amministrativi. Si pensa in tale contesto alle disposizioni speciali elvetiche, come ad esempio i requisiti nella dichiarazione di origine degli ingredienti che si discostano dal diritto dell'Ue.
Per l'organismo padronale è necessaria una rapida azione politica volta ad arrestare la tendenza negativa in atto. Nuovi oneri, per esempio relativi allo zucchero, devono essere evitati a tutti i costi. Inoltre è necessario uno sgravio amministrativo, che richiederà un adeguamento della legislazione sulle derrate alimentari e un cambiamento della regolamentazione sulla Swissness. Infine sono necessarie soluzioni praticabili per compensare gli svantaggi relativi al prezzo delle materie prime causati dalla politica agricola.
Biscosuisse - che rappresenta un ramo con 3'305 dipendenti - mette in guardia nei confronti dell'iniziativa "per imprese responsabili", che a suo dire comporterebbe ulteriori costi per la piazza produttiva elvetica, se venisse accolta dal popolo.