Comparis prevede un leggero rialzo per le ipoteche a dieci anni, mentre rimangono stabili quelle a cinque.
L'esperto: «Il divario tra i tassi ipotecari a medio e lungo termine ha iniziato ad ampliarsi soprattutto a causa delle maggiori aspettative inflazionistiche».
BERNA - Dopo essere aumentati nel primo semestre i tassi d'interesse sono destinati a salire ancora lievemente sulla scia della crescita dell'inflazione, ma non vi sarà alcuno shock: lo affermano gli esperti del servizio di confronti internet Comparis.
A metà luglio il tasso indicativo per un mutuo di dieci anni era dell'1,15%, a fronte del massimo annuale di 1,23%, raggiunto in marzo e maggio, e di un valore di circa 1% a fine dicembre, si legge in un comunicato odierno. Per le durate medie il movimento rialzista è stato invece decisamente più lento: nel giro di sei mesi, il tasso per le ipoteche di cinque anni è infatti aumentato di soli 2 punti base arrivando allo 0,92% a metà di questo mese.
«Il divario tra i tassi ipotecari a medio e lungo termine ha iniziato ad ampliarsi soprattutto a causa delle maggiori aspettative inflazionistiche», spiega Frédéric Papp, specialisti di finanze presso Comparis, citato nella nota. Il rincaro aumenterà ulteriormente nel corso dell'anno e c'è da aspettarsi una leggera pressione rialzista soprattutto sulle ipoteche di lunga durata: la previsione di Comparis sui tassi 2021 per un'ipoteca a dieci anni viene quindi rivista al rialzo dallo 0,9% all’1,3%, mentre prima indicava un intervallo tra lo 0,9% e l’1,2%. Le durate di cinque anni dovrebbero continuare a muoversi in una fascia tra lo 0,7 e l’1%.
Sul medio termine non è però attesa una ripresa netta e duratura dell'inflazione, per cui ritiene Comparis «decisamente improbabile» un forte rialzo dei tassi ipotecari. Lo scatto del rincaro è dovuto innanzitutto alla pandemia: al termine della crisi la crescita dei prezzi si stabilizzerà, si dice convinto Papp.