Zurigo, Berna, Argovia, Zugo e Vaud sono stati i cantoni più dinamici nel primo semestre
ZURIGO - Record di fusioni e acquisizioni che hanno visto protagoniste piccole e medie imprese (PMI) svizzere: nel primo semestre sono state contate 117 operazioni di questo tipo, contro le 72 dello stesso periodo del 2020 e le 95 della prima parte del 2019 prepandemico.
In particolare l'aumento della quota di transazioni transfrontaliere a oltre due terzi (68%, a fronte del 57% del primo semestre dell'anno scorso) riflette la rinnovata fiducia nelle prospettive macroeconomiche, affermano in un comunicato odierno gli specialisti della società di consulenza Deloitte Svizzera, che al tema dedicano un'indagine.
I cinque cantoni più dinamici sono stati Zurigo (23 operazioni), Berna (10), Argovia e Zugo (sei a testa) e Vaud (cinque). Complessivamente l'attività di "mergers and acquisitions" (M&A) che ha visto fra le parti almeno una PMI è stata la più elevata da quando Deloitte monitora il mercato, cioè dal 2013. Anche la progressione annuale si è rivelata la più incisiva.
Deloitte si aspetta che l'attività di M&A rimanga dinamica anche nella seconda metà del 2021. Tuttavia il rischio di un'incombente quarta ondata pandemica sta crescendo, cosa che potrebbe danneggiare la ripresa economica e l'appetito per le transazioni, mettono in guardia gli esperti.