La maggior parte degli svizzeri non può permettersi l'acquisto di un immobile e quindi... lo fa con altri.
Dal 2004 al 2019 il numero di comproprietà in affitto è triplicato. La pandemia non ha fatto che accelerare ulteriormente il fenomeno.
ZURIGO - Appartamenti, ma non in solitaria. Dal 2004 al 2019 il numero di comproprietà in affitto è triplicato. E se già negli ultimi anni i prezzi tendevano sempre più al rialzo, il 2020 con la pandemia ha dato nuovo slancio a investitori e compratori, riconfermando un aumento del valore.
Secondo uno studio della Wüest Partner chi acquista in comproprietà oggi spende il triplo di dieci anni fa. E il prezzo di transizione, ovvero quando gli appartamenti vengono ceduti, ha visto un aumento del 6.8%.
Eppure la domanda di questo bene non sembra voler diminuire perché da un lato il costo di una casa non rientra nel budget della maggior parte degli svizzeri e dall'altro i compratori potenziali possono in questo modo dare meno fondo ai propri risparmi.
Ma anche la demografia ha avuto un ruolo importante in questa tendenza. I baby-boomer preferiscono sempre più spesso l'appartamento in comproprietà in centro città con ascensore, rispetto al villino con giardino in campagna.
E secondo Martin Neff, capo economista di Raiffeisen, come riporta Blick, «l'invecchiamento della popolazione ha sicuramente contribuito all'aumento della domanda di appartamenti in comproprietà».
Infine, come spiegato dall'Ufficio federale delle abitazioni, sempre più proprietari non vivono negli appartamenti, ma li affittano. E questa offerta è triplicata tra il 2014 e il 2019.