Questo a causa del coronavirus, che continuerà «a lungo a dominare i mercati»
Lo afferma l'esperto finanziere Jacques Stauffer
ZURIGO - Gli alti e bassi dei mercati finanziari dovuti all'evoluzione della pandemia proseguiranno anche nel 2022, ma per gli investitori azioni, immobili e materie prime rimangono fondamentali per difendersi dalle tendenze inflazionistiche: lo afferma Jacques Stauffer, cofondatore e responsabile investimenti della società di amministrazione patrimoniale zurighese Parsumo Capital.
«La crisi del coronavirus è onnipresente e i suoi effetti si percepiscono ovunque sui mercati finanziari», afferma l'esperto in un'intervista pubblicata oggi dal portale Cash. «Intere industrie, come l'aviazione o il ramo delle crociere, sono in difficoltà esistenziale e devono prendere misure drastiche per assicurare la loro sopravvivenza».
Altri comparti soffrono di strozzature nell'approvvigionamento e di difficoltà di trasporto: intere catene di fornitura sono interrotte e i conseguenti aumenti dei prezzi rendono tutt'altro che facile, per molte imprese, servire i loro clienti. Grandi difficoltà sussistono anche nel reclutamento di personale qualificato.
«Per numerose aziende questo è un ambiente molto impegnativo», riassume lo specialista con oltre 25 anni di esperienza nella consulenza a investitori privati e istituzionali. «I mercati finanziari stanno quindi vivendo sulle montagne russe: i corsi aumentano fortemente quando circolano notizie rassicuranti, per poi correggersi nuovamente quando emergono nuove varianti di virus; la crisi del coronavirus continuerà a dominare a lungo i mercati».
Secondo Stauffer la prima parte del 2022 potrebbe rivelarsi eccellente per l'indice di borsa SMI, che ieri ha raggiunto un massimo assoluto. In seguito non è comunque escluso che ritorni ai valori attuali. A suo avviso comunque «possedere beni reali al momento non è in realtà una scelta, ma un obbligo inevitabile». «Sono convinto che sono gli attivi tangibili come azioni, immobili e materie che proteggono meglio contro l'inflazione», conclude.