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SVIZZERASale il valore dei colossi svizzeri della Borsa: al top ci sono Nestlé, Roche e Novartis

05.01.22 - 18:00
La grande sorpresa è Richemont, che si piazza al quarto posto della graduatoria di Cash
Depositphotos (wolterke)
Nestlé resta l'azienda svizzera di maggior valore in Borsa.
Nestlé resta l'azienda svizzera di maggior valore in Borsa.
Fonte Ats
Sale il valore dei colossi svizzeri della Borsa: al top ci sono Nestlé, Roche e Novartis
La grande sorpresa è Richemont, che si piazza al quarto posto della graduatoria di Cash

ZURIGO - Con i rialzi dei corsi azionari anche il valore delle aziende svizzere sta salendo e non mancano le sorprese: se Nestlé e Roche si confermano leader incontrastati, davanti a Novartis, spicca l'ascesa di Richemont, che supera anche giganti quali ABB e UBS. E Credit Suisse? La banca delle tante turbolenze non figura nemmeno più fra i primi venti in classifica.

La graduatoria viene stilata oggi dal portale finanziario zurighese Cash, che ha preso spunto dalla notizia del record relativo ad Apple - prima società al mondo ad aver raggiunto, lunedì, un valore di mercato di 3000 miliardi di dollari - per osservare da vicino la situazione in Svizzera.

Borsa svizzera con il vento in poppa negli anni del Covid - Va detto che pure nella Confederazione gli investitori si stanno fregando le mani: dallo scoppio della crisi del coronavirus, nel 2020, l'indice azionario elvetico SMI ha guadagnato il 59%. La performance del 2021 è stata del 20% e nella prima seduta del 2022 è stato raggiunto un nuovo record.

Il peso dei colossi borsistici si fa quindi sempre più grande. La multinazionale alimentare e dei beni di consumo Nestlé presenta ormai una capitalizzazione di 363 miliardi, Roche di 327 miliardi, Novartis di 196 miliardi. Le posizioni dei due gruppi farmaceutici erano un tempo inverse: dal 2015 il titolo di Roche è progredito del 36%, mentre quello di Novartis ha lasciato sul terreno il 10%.

La sorpresa Richemont - Al quarto posto a sorpresa si inserisce Richemont, con 80 miliardi: l'operatore del lusso che nella sua scuderia ha grandi marchi quali per esempio Cartier o Piaget vale ormai quasi cinque volte il concorrente Swatch, fermo a 15 miliardi. Richemont ha beneficiato di una performance straordinaria nel 2021: +73%, di gran lunga la migliore fra quelle dei titoli inseriti nel listino SMI.

Quinto è il gruppo tecnologico ABB (73 miliardi), seguito dalla banca UBS (62) e dall'assicuratore Zurich (pure 62). Ottavo è Lonza (55), gruppo farmaceutico (ha ceduto il comparto chimico) che ha visto lievitare le quotazioni sulla scia del suo contributo al vaccino anti-Covid di Moderna. Al nono rango figura Sika (54), attivo nel campo dei materiali per l'edilizia, e decimo è Givaudan (44), gigante degli aromi e dei profumi.

Il caso Credit Suisse - Gli ulteriori dieci maggiori gruppi sono - nell'ordine - Alcon, Partners Group, Kühne+Nagel, Straumann, Lindt & Sprüngli, Swiss Re, Holcim, Swisscom, Geberit e Schindler. Non riesce più a far parte della top 20 Credit Suisse (CS), ferma a 24 miliardi, cioè ai valori di aziende ben più piccole quali EMS-Chemie o Sonova. In dicembre il corso dell'azione dell'istituto è sceso fino a quasi 8 franchi, il livello più basso degli ultimi 17 mesi. Teoricamente con un valore così basso CS potrebbe diventare una succulenta preda per un'acquisizione da parte di un pesce più grande: resta da vedere però chi vuole al momento davvero comprare l'intera banca nelle condizioni attuali, commentano i giornalisti di Cash.

Le altre che scendono - Un altra impresa perdente in queste classifiche è Swiss Re, un tempo stabilmente fra le prime cinque, oggi scivolata al 16esimo posto. L'azione si muove tuttora a livelli inferiori di oltre il 20% rispetto all'epoca pre-Covid. Un discorso non molto diverso può essere fatto per Holcim: nel 2015, al momento della mega-fusione con Lafarge, il grande azionista Thomas Schmidheiny aveva pronosticato un netto rialzo dell'azione. È invece successo il contrario: allora il corso era di 74 franchi, oggi è di 48 franchi.

Per completare il quadro va detto che nella classifica non sono contemplate società non quotate o che sono presenti su borse estere. Nel primo gruppo si inserisce per esempio Trafigura (commercio di materie prime), nel secondo Glencore (produzione di materie prime), le cui azioni sono scambiate sul mercato di Londra.

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