La diminuzione futura di succursali bancarie e postali avrà un impatto negativo su oltre un intervistato su due
BERNA - Il denaro contante continua ad avere un ruolo importante per molte aziende: è quando emerge da un sondaggio realizzato su mandato della Banca nazionale svizzera (BNS).
Dal lato delle entrate, sono soprattutto le esigenze della clientela a determinare quali mezzi di pagamento vengono accettati dalle imprese, spiega la BNS in un comunicato odierno. Nel dettaglio, l’83% delle ditte accetta il pagamento contro fattura, il 68% il bonifico bancario e il 60% il denaro contante. A seguito della pandemia da coronavirus, una società su dieci ha ridotto l'accettazione di monete e banconote, sia per sia le preoccupazioni relative all'igiene, sia per volontà dei clienti.
Sul versante delle uscite, per la scelta dei mezzi di pagamento da impiegare le imprese guardano prevalentemente alla rapidità della transazione e alle esigenze dei fornitori. Per i pagamenti che non ricorrono regolarmente, il 79% delle aziende utilizza il bonifico, il 61% il pagamento contro fattura, il 40% la carta di credito e il 35% il contante. La crisi del coronavirus ha lasciato pressoché invariate queste quote.
Un terzo delle imprese interpellate - circa 2000 di tutti i settori e dimensioni, attive nelle varie regioni linguistiche, che hanno risposto a metà 2021 - dichiara di detenere contante come riserva di valore. Gli importi indicati ammontano prevalentemente a meno di 50'000 franchi, ma salgono fino a oltre un milione per l’1% del campione. Il 58% dichiara invece di non avere riserve di tal tipo.
Circa un terzo delle ditte si attende nei prossimi anni una diminuzione del numero di succursali bancarie e postali, nonché di distributori automatici di banconote. Un tale scenario avrebbe ripercussioni negative su oltre la metà delle aziende intervistate: parte di queste ridurrebbe di conseguenza l'utilizzo dei contanti.