Il presidente di Economiesuisse sull’approvvigionamento energetico e sulla sua possibile riduzione il prossimo inverno
BERNA - Secondo il presidente di Economiesuisse Christoph Mäder, l'approvvigionamento energetico è il problema più urgente per l'economia: il fatto che la Svizzera potrebbe trovarsi di fronte a una carenza di elettricità quest'inverno è una «enorme minaccia per le imprese».
«Molti processi industriali dipendono da un approvvigionamento elettrico completo. Se esso viene ridotto, non funziona più nulla», ha dichiarato il presidente della più grande organizzazione di categoria dell'economia elvetica in un'intervista pubblicata oggi da "Finanz und Wirtschaft".
Le aziende saranno accorte e adotteranno sempre più misure sostitutive, ha dichiarato il membro di vari consigli di amministrazione come l'assicuratore Baloise, il fornitore di prodotti farmaceutici Lonza e Ems-Chemie. I generatori diesel sono stati installati «in modo esteso». Ma ciò causa costi aggiuntivi e inquinamento. Il gas può essere parzialmente sostituito, ma solo il 30% della produzione industriale può essere convertito dal gas al petrolio, sottolinea Christoph Mäder.
Egli ritiene che la Svizzera non sarà in grado di «uscire in tempo da questa situazione minacciosa». Affidarsi solo all'energia idroelettrica e al fotovoltaico non è sufficiente, dice. Nel caso del fotovoltaico, l'aumento della capacità finora registrato non lascia presagire che la portata necessaria sia raggiunta in tempi ragionevoli. Inoltre, il problema dell'elettricità invernale rimane irrisolto. E ogni misura deve mirare a contribuire alla riduzione del deficit energetico invernale.
A marzo, diverse associazioni padronali avevano presentato possibili misure contro una crisi elettrica. Tra le altre cose, hanno chiesto un valore soglia più alto per le importazioni di elettricità in inverno, di riconsiderare la durata delle centrali nucleari e di aprire completamente il mercato dell'elettricità.