Il giro d'affari del 2022 dovrebbe riuscire a sfondare per la prima volta la barriera dei 10 miliardi
BAAR - È proseguita anche nel primo semestre del 2022 la crescita di Sika. Il gruppo con sede a Baar (ZG) attivo nelle specialità chimiche ha registrato fra inizio gennaio e fine giugno un utile netto di 598,8 milioni di franchi, in rialzo del 21% su base annua, e un fatturato di 5,25 miliardi (+18%).
Il risultato operativo Ebit è salito del 22,7% a 841,9 milioni, mentre il relativo margine ha raggiunto il 16,0%, indica la società oggi tramite un comunicato. Tranne l'utile, per cui si immaginava una cifra di poco superiore ai 600 milioni, si tratta di risultati migliori di quelli ipotizzati alla vigilia dagli analisti consultati dall'agenzia finanziaria AWP.
L'aumento dei prezzi delle materie prime è stato «ampiamente» compensato da quello dei prodotti, spiega nella nota Sika. I colli di bottiglia nell'approvvigionamento sono stati risolti tramite l'organizzazione globale degli acquisti.
La direzione ha ribadito le proprie ambizioni per l'insieme dell'anno, tra cui un incremento dei ricavi in valuta locale superiore al 10%. Ciò dovrebbe portare il giro d'affari a sfondare per la prima volta la barriera dei 10 miliardi.
La multinazionale con quartier generale nel canton Zugo ha inoltre annunciato che l'acquisizione della tedesca MBCC Group, l'ex filiale del gigante chimico BASF che si occupa di prodotti per l'edilizia, è in ritardo sulla tabella di marcia. A causa del necessario semaforo verde da parte delle autorità garanti della concorrenza, la transazione - resa pubblica lo scorso novembre e dal valore di 5,5 miliardi di franchi - dovrebbe essere finalizzata verso la fine del 2022, qualche mese dopo il previsto.
L'impresa della Svizzera centrale si dice fiduciosa di ricevere tute le autorizzazioni in modo tempestivo. L'operazione è particolarmente importante per Sika, tanto da essere la più grande della sua storia ultracentenaria.