Giappone e Singapore i mercati dove si registra l'incremento maggiore.
BERNA - Le vendite di orologi svizzeri all'estero si confermano in espansione, perlomeno nel confronto con il 2021: stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell'industria orologiera (FH), in agosto le esportazioni si sono attestate a 1,7 miliardi di franchi, il 15% in più dello stesso mese dell'anno scorso, grazie in particolare all'attrattiva dei segnatempo meno cari e di quelli più costosi.
Dall'inizio del 2022 la progressione si attesta al 12%, sottolinea FH in un comunicato odierno. Sempre oggi l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) ha però sottolineato che agosto segna un calo a livello mensile (-2,2%), il primo da aprile.
Tornando ai dati FH e quindi al confronto sui dodici mesi, agosto mostra un incremento per cinque dei sei principali mercati: è il caso in particolare degli Stati Uniti (+23% a 262 milioni), che per un soffio rimane il principale sbocco del Made in Switzerland. Seguono Cina (+15% pure a 262 milioni), Giappone (+48% a 115 milioni), Hong Kong (-8% a 113 milioni), Regno Unito (+11% a 112 milioni) e Singapore (+37% a 107 milioni).
Con accenti diversi si presenta l'andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato una progressione del 44% in termini di valore, la gamma 200-500 una contrazione del 26%, il comparto 500-3000 un aumento del 4% e la fascia oltre 3000 franchi un balzo del 20%.