La banca svizzera avrebbe aiutato clienti americani a evadere le imposte, non finiscono i problemi con il fisco.
ZURIGO - Credit Suisse (CS) di nuovo nel mirino negli Usa: stando all'agenzia Bloomberg il Dipartimento di giustizia (DoJ) sta indagando sulla possibilità che la banca elvetica abbia aiutato clienti statunitensi a evadere le imposte. La notizia sta mettendo sotto pressione il titolo dell'istituto in borsa.
Il caso - Al centro della vicenda vi sarebbero importi non dichiarati al fisco per centinaia di milioni di dollari, secondo una persona vicina al dossier citata da Bloomberg. I clienti in questione avrebbero soprattutto passaporti sudamericani e sarebbero stati traditi da ex dipendenti dell'istituto.
Da parte sua Credit Suisse nega qualsiasi illecito e fa sapere di collaborare con le autorità statunitensi. In una dichiarazione all'agenzia Awp la banca ricorda che non tollera l'evasione fiscale e sottolinea che dal 2014 ha intensificato notevolmente gli sforzi per identificare le persone che tentano di non pagare le tasse.
Come noto in quell'anno l'istituto si era dichiarato colpevole di aver cospirato per aiutare facoltosi clienti americani ad aggirare le autorità tributarie e aveva accettato di pagare 2,6 miliardi di dollari per chiudere la vertenza con il DoJ.
La banca sempre più sotto pressione - Secondo Bloomberg la nuova indagine aumenta la pressione sulla banca, che potrebbe vendere alcune delle sue attività di gestione patrimoniale in America Latina e ridimensionare o abbandonare del tutto le unità di investment banking.
Credit Suisse sta conducendo una revisione strategica i cui risultati saranno resi noti il 27 ottobre, in concomitanza con la pubblicazione dei risultati relativi al terzo trimestre. Intanto gli analisti di Goldman Sachs hanno ieri stimato che la società avrà bisogno di circa 8 miliardi di franchi di capitale entro il 2024, in considerazione della ristrutturazione. Il fabbisogno di fondi potrebbe in parte essere coperto con la cessione di comparti.
Le ripercussioni in borsa - Tutte queste novità stanno una volta ancora avendo ripercussioni negative in borsa. Il titolo CS è arrivato stamani a perdere il 5%, per poi limitare le perdite al 3%. Il valore viene scambiato a circa 4,20 franchi: la settimana scorsa l'azione della banca fondata nel 1856 da Alfred Escher (1819-1882) aveva toccato il minimo di sempre a 3,52 franchi, a fronte dei 9,64 franchi di gennaio.