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SVIZZERAQuell'inflazione che annulla gli aumenti degli stipendi

31.10.22 - 10:43
I salari reali nel 2022? In calo
Keystone
Fonte ats
Quell'inflazione che annulla gli aumenti degli stipendi
I salari reali nel 2022? In calo

NEUCHÂTEL - I salari reali nei settori regolati da contratti collettivi di lavoro (CCL) dovrebbero diminuire quest'anno del 2,2%. Agli accordi trovati per aumentare gli stipendi fa infatti da contraltare l'inflazione.

Le parti sociali hanno concordato per il 2022 un incremento nominale medio dei salari effettivi dello 0,8% per i principali CCL, ovvero quelli che interessano almeno 1500 lavoratori, indica in un comunicato odierno l'Ufficio federale di statistica (UST). In totale, tali intese riguardano quasi 551'000 persone.

Nel 2021 la crescita dei salari effettivi era stata dello 0,4%, un anno prima dello 0,9%. Come detto però, in base alle stime sul rincaro (che si prevede al 3%), nei comparti convenzionali quelli reali sono destinati a subire un calo.

L'aumento dei salari effettivi è ammontato allo 0,9% nel settore secondario e allo 0,8% nel terziario, precisa l'UST nella sua indagine. Nel dettaglio, il ritocco delle retribuzioni per i diversi rami si articola nel modo seguente: costruzioni (+1,1%), attività amministrative e servizi di supporto (+1%), informazione e comunicazione (+0,9%), attività finanziarie e assicurative (+0,9%), commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+0,9%), trasporto e magazzinaggio (+0,8%), attività manifatturiere (+0,8%) e sanità e assistenza sociale (+0,7%).

L'incremento medio viene ripartito per lo 0,5% a titolo individuale e per lo 0,3% a titolo collettivo. Il 38% della massa salariale destinata agli aumenti è distribuito uniformemente ai beneficiari.

Per quanto riguarda gli stipendi minimi definiti nei principali CCL, l'aumento è stato dello 0,6%, dopo il +0,2% del 2021 e il +0,7% del 2020. Circa 1'664'000 persone sono assoggettate a un contratto collettivo nell'ambito del quale si è giunti a degli accordi.

In questo caso, la progressione è stata dello 0,6% nel settore secondario e dello 0,7% nel terziario. Ampia la forchetta degli adeguamenti fra i vari settori: si va ad esempio dal 2,2% di commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli, all'1% delle attività manifatturiere, fino al +0,1% osservato sia nella costruzioni sia nella sanità e assistenza sociale.

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COMMENTI
 

Gus 2 anni fa su tio
cifre poco credibili!
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