L'impresa vorrebbe portare il numero dei top manager a nove
BERNA - Swisscom starebbe puntando ad ampliare notevolmente la sua direzione, cosa che ne farebbe lievitare ulteriormente il costo: lo scrive oggi l'Aargauer Zeitung e le testate ad essa associate. Contattata dall'agenzia Awp, la società telecom quotata in borsa ma controllata per la maggioranza (51%) dalla Confederazione non commenta la notizia.
Stando ai quotidiani in questione il presidente del consiglio di amministrazione (Cda) Michael Rechsteiner si sarebbe rivolto con una lettera al Consiglio federale per convincerlo a riorganizzare i vertici dell'azienda. Attualmente la direzione è composta da cinque membri, con il Ceo Christoph Aeschlimann che dirige ad interim anche la divisione reti e infrastrutture. L'impresa vorrebbe portare il numero dei top manager a nove.
Le conseguenze sarebbero anche finanziarie, in materia di compensi: nel 2021 la direzione ha infatti incassato 7,3 milioni di franchi - 2 milioni quasi tondi sono andati all'allora Ceo Urs Schaeppi - e stando all'Aagaurer Zeitung con un eventuale ampliamento la spesa si rivelerebbe assai superiore. Da qui la richiesta che all'assemblea generale del 28 marzo 2023 si proceda a un aumento della remunerazione della direzione: senza il via libera dell'azionista principale, lo stato elvetico, il punto non potrà però essere accettato.
Contattato dall'agenzia Awp un portavoce del colosso telecom non ha voluto commentare gli sviluppi in questioni, limitandosi ad affermare che non sono state ancora adottate decisioni in vista dell'assemblea generale. «Informeremo non appena le decisioni saranno prese», ha indicato l'addetto alla comunicazione.
La stampa ha già parlato parecchio di Swisscom nel fine settimana. Il consigliere di amministrazione Renzo Simoni, che rappresenta la Confederazione dal 2017 nell'organo di vigilanza di Swisscom, starebbe per perdere l'incarico, per volontà di Simonetta Sommaruga, responsabile Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC). Altri membri del governo si sarebbero però opposti alla manovra, che giungerebbe prima dell'insediamento del successore di Sommaruga alla testa del dipartimento, il neo-consigliere federale Albert Rösti. Nessuna di queste voci ha trovato finora conferma.