Un sondaggio di Manpower indica le previsioni occupazionali per il trimestre gennaio-marzo
ZURIGO - Malgrado il previsto rallentamento della congiuntura, non vi è nessun segnale negativo sul mercato del lavoro elvetico che anzi, secondo il barometro di Manpower, segnala prospettive buone in Svizzera sul fronte dell'impiego e addirittura ottime in Ticino.
A livello nazionale il 41% delle oltre 500 imprese interrogate nell'ambito di un sondaggio intende assumere personale nel periodo gennaio-marzo: il dato del Ticino è invece attestato al 45%.
Nella rilevazione viene rilevato che il 16% delle aziende punta a ridurre l'organico e il 39% non prevede cambiamenti. Lo scarto fra le due prime posizioni è di +25 punti: dopo la correzione delle variazioni stagionali la «previsione netta sull'occupazione di Manpower per il primo trimestre dell'anno risulta essere di +24%», informa in un comunicato odierno la multinazionale specializzata nelle risorse umane. Il dato è di 3 punti superiore a quello dell'ultimo rilevamento e di 5 punti inferiore al livello record registrato un anno fa.
Le altre zone della Confederazione offrono indicatori compresi fra +15% (Svizzera nord-occidentale nonché Svizzera centrale) e +25% (Zurigo e Lago Lemano). I rami in cui regna maggiore ottimismo sono quelli dell'informatica (+46%), dei trasporti e della logistica (30%), nonché dei servizi di comunicazione (pure 30%).
«Gli effetti del rallentamento dell'economia, della crescita dell'inflazione e dell'aumento dei costi si fanno sentire sul mercato del lavoro svizzero, ma non nella misura in cui le previsioni economiche lo suggerirebbero», afferma Jan Jacob, direttore di Manpower Svizzera, citato in un comunicato. «La ragione è probabilmente da ricercare nella perdurante carenza di lavoratori qualificati».
«I dipendenti qualificati restano una merce rara in Svizzera», prosegue l'esperto. «Le aziende dovrebbero verificare urgentemente se le loro strategie di assunzione e di mantenimento dei rapporti di lavoro rispondono effettivamente alle esigenze dei dipendenti».
Interessante, anche in un'ottica ticinese, è lo sguardo al di là della frontiera. L'Italia è il paese confinante che mostra il più scarso dinamismo, con indicatore a +10%. Gli altri stati vicini presentano invece valori più vicini a quelli della Confederazione: Germania +17%, Austria +29% e Francia +27%.
Lanciata oltre 50 anni or sono negli Stati Uniti, l'indagine di Manpower si è estesa nel frattempo a 40 paesi. Al sondaggio hanno risposto 42'000 direttori delle risorse umane o responsabili del reclutamento in seno a imprese pubbliche e private.