È quanto emerge dai risultati dell’Ufficio federale di statistica (UST). L'incremento riguarda la produzione e l'importazione
NEUCHÂTEL - Nel dicembre 2022, l’indice totale dei prezzi alla produzione e all’importazione è diminuito dello 0,7% rispetto al mese precedente, portandosi a 108,5 punti (dicembre 2020 = 100). Ma, rispetto a dicembre 2021, il livello dei prezzi dell’offerta totale dei prodotti indigeni e importati è aumentato del 3,2%. Nel 2022, il rincaro annuo medio è stato del +5,6%.
A dirlo sono i dati dell'Ufficio federale di statistica (UST). Il rincaro annuo medio del 2022 corrisponde alla variazione intervenuta tra la media del 2022 e la media del 2021. La media annua viene calcolata come media aritmetica dei 12 indici mensili di un anno civile. Nel 2022, il rincaro annuo medio è stato pari al +5,6%. Questo aumento è dovuto in particolare all'incremento dei prezzi dei prodotti petroliferi. Più cari anche petrolio greggio e gas naturale, metalli e semilavorati in metallo, prodotti chimici e prodotti metallici. Al ribasso, invece, i prezzi dei prodotti farmaceutici. I prezzi dei prodotti indigeni sono saliti del 3,8% e quelli dei prodotti importati del 9,2%. Nel 2021 il rincaro annuo medio ammontava al +2,7%, mentre nel 2020 al –3,0%.
Rispetto al mese precedente, all’interno dell’indice dei prezzi alla produzione sono calati in particolare i prezzi dei prodotti petroliferi e quelli di metalli e semilavorati in metallo. Sono invece aumentati i prezzi dei prodotti della falegnameria per l’edilizia e per interni come pure quelli della categoria altri prodotti alimentari. Per il calo dell’indice dei prezzi all’importazione rispetto a novembre 2022 sono responsabili in particolare il petrolio greggio e il gas naturale nonché i prodotti petroliferi. Meno cari anche preparati farmaceutici, ferro grezzo, acciaio e caffè verde. Prezzi al rialzo sono stati rilevati invece per autoveicoli e parti per autoveicoli, computer, metalli non ferrosi e prodotti relativi, nonché per cuoio, prodotti in cuoio e calzature.