L'utile del gruppo si è assestato a 9,3 miliardi di franchi
VEVEY - Il colosso del settore alimentare Nestlé ha chiuso il 2022 con un fatturato di 94,4 miliardi di franchi, in crescita dell'8,3% rispetto all'esercizio precedente. L'incremento è principalmente da far risalire all'aumento dei prezzi, precisa in una nota odierna la multinazionale vodese. L'utile del gruppo si è stabilito a 9,3 miliardi.
Quest'ultimo dato, si legge nel comunicato, è sceso addirittura del 45,2% nel confronto con i dodici mesi precedenti. Tuttavia, il netto calo della redditività si spiega con il fatto che nel 2021 il risultato era stato condizionato dalla vendita delle azioni di L'Oréal, operazione grazie alla quale Nestlé aveva incassato circa 9 miliardi.
Tornando ai ricavi, gli aumenti di prezzo hanno rappresentato l'8,2% della crescita messa a segno, mentre le vendite di prodotti dell'azienda con sede a Vevey sono salite solo dello 0,1% in termini di volumi.
Tuttavia, visto che l'inflazione dilagante ha continuato a far lievitare i costi, la redditività ha pagato comunque dazio. L'utile operativo EBIT è sì passato da 15,1 a 16,1 miliardi, ma il relativo margine è diminuito dal 17,4% al 17,1%.
Per il 2023, Nestlé prevede una crescita organica fra il 6 e l'8%. Il margine EBIT dovrebbe invece galleggiare fra il 17,0 e il 17,5%, per poi arrampicarsi fino a un tasso fra il 17,5 e il 18,5% entro il 2025.
Nonostante il calo degli utili, buone notizie arrivano per gli azionisti, che potranno contare su un dividendo di 15 centesimi più alto. Esso passerà infatti da 2,80 franchi per titolo a 2,95, o almeno questa è la proposta che verrà formulata all'assemblea generale in agenda per aprile. Tale prassi è ormai consolidata per il gruppo romando: si tratta infatti del 28esimo aumento annuo consecutivo dei dividendi.