La Saudi National Bank, principale azionista di Credit Suisse, esclude ulteriori aiuti finanziari. Il titolo è sceso sotto i 2 franchi
BERNA - Una mattinata, quella di oggi, che ha visto un vero e proprio il crollo a valanga di Credit Suisse (CS) in borsa: alle 11.30 l'azione perdeva il 20%.
Con il trascorrere dei minuti il titolo continua ad aggiornare costantemente il suo minimo storico, che è arrivato a scendere sino a 1,79 franchi (-23% rispetto a ieri). In seguito il titolo ha trovato a una certa stabilità attorno al -18% (ore 12:30) per poi continuare a scendere fino al -25.33% (ore 13:30) per arrivare a -28,59% (ore 14).
Le ultime difficoltà di CS sono legate alle indicazioni espresse oggi dal suo principale azionista, Saudi National Bank (SNB): il presidente dell'istituto saudita Ammar Al Khudairy aveva escluso ulteriori aiuti finanziari alla banca elvetica.
Niente più aiuti sauditi
«La risposta è un no assoluto», ha affermato il dirigente ai microfoni di Bloomberg. «Per molte ragioni, le più semplici delle quali sono di carattere normativo e statutario», ha aggiunto. Come si ricorderà Snb è diventato nuovo azionista di maggioranza lo scorso autunno in occasione dell'aumento di capitale di CS e attualmente detiene il 9,9% delle azioni della società.
Le esternazioni di Al Khudairy non sono state accolte bene dagli investitori: alla borsa di Zurigo il titolo CS già nella prima mattinata è arrivato a perdere il 10%, scendendo sino a 2,01 franchi, il corso più basso della storia del gruppo.
«Nessuna correlazione con Silicon Valley Bank»
In precedenza sempre in dichiarazioni rilasciate oggi a Bloomberg il presidente del consiglio di amministrazione Axel Lehmann aveva detto che non sarebbe corretto paragonare gli attuali problemi di Credit Suisse con il recente collasso dell'americana Silicon Valley Bank (SVB), soprattutto perché le banche sono regolamentate in modo diverso. «Abbiamo solidi coefficienti patrimoniali, un bilancio solido: quindi il sostegno dello stato non è un tema che riguarda la nostra banca», ha aggiunto il 64enne.
Ieri il presidente della direzione Ulrich Körner si era detto fiducioso sui progressi della profonda ristrutturazione della banca. Ma nel rapporto d'esercizio pubblicato nello stesso giorno la banca aveva anche ammesso che i deflussi di clienti stavano continuando.
Come noto la società è impegnata in una profonda revisione della sua attività, dopo le disavventure occorse negli ultimi anni. Nel 2022 l'istituto ha subito una maxi-perdita di 7,3 miliardi di franchi, che segue il rosso di 1,6 miliardi dell'anno prima.
Le Borse europee seguono la china di Credit Suisse
e Borse europee sono in caduta libera con lo stoxx 600, l'indice che raccoglie le principali società quotate, in calo del 2,7%. La corrente di vendite è alimentata dal crollo alla Borsa svizzera di Credit Suisse (punto più basso al -23%), dopo che il principale azionista Saudi National Bank ha escluso la possibilità di fornire supporto finanziario in caso ulteriori richieste di liquidità. Le vicende della seconda banca svizzera si sono abbattute sul comparto delle banche provocando un calo del 6,2%. Tra i principali listini Parigi e Milano cedono il 3,4%, Francoforte il 2,7%, Londra il 2,3% e Zurigo l'1,9%. Tra le banche Société Générale e Bnp Paribas perdono il 10%, UBS oltre il 7%.