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CREDIT SUISSE: SEGUI IL LIVEL'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS continua a tenere banco

21.03.23 - 17:02
La misura è stata decisa, in via provvisoria, dal Dipartimento federale delle finanze. Oggi in borsa è stata la giornata del recupero.
keystone-sda.ch (ENNIO LEANZA)
La misura è stata decisa, in via provvisoria, dal Dipartimento federale delle finanze. Oggi in borsa è stata la giornata del recupero.

Archiviato il panico (per ora), restano gli interrogativi sul futuro di questo salvataggio in corner operato da UBS a favore di Credit Suisse. I dubbi, con buone probabilità, si rifletteranno ancora sui mercati internazionali. Le Borse europee intanto, ieri hanno terminato in rialzo dopo una prima reazione negativa al salvataggio.

20:04

Convocata la sessione straordinaria
Più di un quarto dei membri del Consiglio Nazionale si è già espresso a favore di una sessione straordinaria in relazione all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. Il quorum necessario è stato quindi raggiunto. La sessione si terrà nella 15esima settimana dell'anno che inizia il 10 aprile.

18:49

I costruttori temono una frenata, Svizzera a rischio recessione
Gli avvenimenti che ruotano attorno al destino di Credit Suisse avranno probabilmente un effetto a catena sul settore delle costruzioni. Anche se l'acquisizione della banca da parte di UBS ha calmato le acque, quanto annunciato domenica potrebbe suscitare alcune incertezze all'interno dell'economia svizzera, ha scritto oggi la Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC) in un comunicato. I consumatori baderanno più alle proprie spese, mentre le aziende probabilmente si mostreranno maggiormente caute nei loro investimenti. «L'intera economia svizzera potrebbe ora avviarsi verso una recessione, nonostante le precedenti previsioni avessero ipotizzato più che altro una leggera crescita economica», avverte la SSIC. (fonte ats)

18:33
keystone-sda.ch (ENNIO LEANZA)Manifestanti oggi sulla Paradeplatz.
18:32

Le Borse europee a traino delle banche svizzere
Corrono le Borse europee dopo che gli investitori hanno digerito i termini del salvataggio del Credit Suisse ad opera di Ubs e apprezzato le rassicurazioni delle authority europee sul fatto che gli azionisti pagheranno sempre prima degli obbligazionisti in caso di intervento pubblico. Il venir meno dei timori di instabilità sul settore del credito hanno fatto galoppare Francoforte (+1,75%), Parigi (+1,42%) e Londra (+1,79%), confortate anche dalle dichiarazioni del segretario del Tesoro Usa, Janet Yellen, che ha assicurato che il governo americano è pronto a intervenire per proteggere i suoi istituti. Acquisti a mani basse su tutto il comparto bancario con Ubs che è balzata di oltre il 10%. (fonte ats ans)

18:30

Borsa Svizzera con il sorriso, Ubs fa molto bene
La borsa svizzera ha chiuso in progressione: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'792,58 punti, con un incremento dell'1,40% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha guadagnato l'1,17% a 14'116,71 punti. Il titolo di UBS (+12,12% a 19,425 franchi) oggi è volato. Tra gli investitori si è fatta largo l'idea che il numero uno bancario elvetico abbia fatto un ottimo affare rilevando CS, acquistato al "prezzo di saldo" di 3 miliardi di franchi con importanti garanzie e aiuti da parte della Banca nazionale e della Confederazione, finalizzati a ridurre i rischi dell'operazione. Dopo una giornata passata in alternanza tra territorio negativo e positivo, l'azione di CS ha chiuso nettamente in rialzo: +7,31% a 0,8834 franchi. Il titolo valeva dunque più dei 76 centesimi offerti da UBS nell'ambito della fusione. (fonte ats)

 

17:30

Sospeso il pagamento di alcuni bonus di Credit Suisse
Il Credit Suisse deve sospendere il pagamento dei bonus ai suoi collaboratori. La misura non è retroattiva. Lo ha deciso il Dipartimento federale delle finanze (DFF). In un comunicato dove dice di prendere conoscenza della decisione del DFF, il Consiglio federale ricorda che grazie all'articolo 10a della legge sulle banche può vietare del tutto o in parte il versamento di retribuzioni variabili se a una banca di rilevanza sistemica è accordato un aiuto statale con fondi della Confederazione. Le retribuzioni variabili di Credit Suisse già garantite per gli esercizi fino al 2022 ma non ancora versate vanno così sospese. Sono esclusi solo i versamenti differiti già in corso di versamento. Le retribuzioni variabili differite sono componenti salariali variabili garantite, ma versate solo in un secondo momento (ad esempio diritti su azioni). Il Consiglio federale non vuole invece vietare retroattivamente il versamento ai collaboratori di Credit Suisse delle retribuzioni variabili già approvate per l'esercizio 2022. Questo per evitare di penalizzare i dipendenti che non hanno contribuito personalmente alla crisi. Già domenica nell'annunciare la ripresa di Credit Suisse da parte di UBS il Consiglio federale aveva annunciato che avrebbe ordinato misure concernenti le retribuzioni in base all'articolo di legge citato. Intanto ieri l'esecutivo «ha preso conoscenza del fatto che la direzione di Credit Suisse ha rinunciato autonomamente alle retribuzioni variabili per l'esercizio 2022». Sulla base delle decisioni già prese la scorsa settimana, l'esecutivo ha inoltre incaricato il DFF «di proporre ulteriori misure concernenti le retribuzioni variabili» concernenti gli esercizi passati e futuri.

16:31

Fitch mette il rating di CS «sotto esame»
Rating di Credit Suisse «sotto esame» aspettando di valutare lo scenario aperto dalla fusione con UBS. Lo ha deciso l'agenzia Fitch che ha posto il giudizio BBB del gruppo Credit Suisse su Rating Watch Evolving (RWE). Quanto al rating del debito aggiuntivo Tier 1 (AT1) di Credit Suisse è stato declassato a C da BB-, in seguito alla decisione dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) di ridurre a zero il valore nominale di questi strumenti. Lo status RWE - ricorda Fitch - «riflette l'accresciuta probabilità che i rating vengano aggiornati se la fusione della banca con UBS Group procederà come previsto" visto che l'entità che ne nascerà "comporterà probabilmente per Credit Suisse miglioramenti del franchising e del modello di business, della gestione del rischio e dei profili di finanziamento e liquidità». L'RWE segnala anche il rischio di un downgrade in caso di fallimento della transazione. (fonte ats)

15:53

UBS non si ferma più
Non si arresta la corsa di UBS alla borsa di Zurigo, in scia all'ottimismo per l'acquisizione di Credit Suisse e dei suoi facoltosi clienti. Il titolo balza del 10%, segnando il rialzo più consistente da tre anni a questa parte e guadagnando oltre 7 miliardi di franchi di capitalizzazione. (fonte ats)
 
 

15:51

«A rischio un terzo dei 120mila posti di lavoro»
Il salvataggio di Credit Suisse (CS) da parte di UBS porterà a un taglio di decine di migliaia di posti di lavoro e il settore finanziario svizzero si sta già preparando a subire un duro colpo. È quanto scrive il quotidiano economico-finanziario britannico Financial Times (Ft) nell'edizione online secondo cui i tagli dovrebbero riguardare soprattutto le attività di CS all'interno della Svizzera e la sua banca d'investimento, che impiegano complessivamente più di 30mila dipendenti.
Per quanto sia troppo presto per quantificare quanti ruoli verranno eliminati «potrebbe trattarsi di un terzo dei 120'000 posti di lavoro del gruppo combinato, dato che UBS ridimensiona gran parte della banca d'investimento e rimuove i ruoli sovrapposti in Svizzera». «Credit Suisse, che alla fine del 2022 contava poco più di 50'000 dipendenti, era già al centro di un'ampia azione di riduzione dei posti di lavoro, con 4000 posizioni tagliate finora quest'anno - scrive Ft. Ma si prevede che l'acquisizione comporterà la perdita del posto di lavoro di molti dei 17'000 banchieri d'investimento di CS, in quanto UBS sta riducendo la maggior parte dell'unità. UBS, che impiega 74mila dipendenti in tutto il mondo, cercherà anche di eliminare le sovrapposizioni di ruoli di Credit Suisse in Svizzera, di chiudere filiali e di ridurre il personale in posizioni amministrative». (fonte ats)

15:47
KEYSTONE/EPA/MICHAEL BUHOLZER / STF (MICHAEL BUHOLZER)
15:44

L'accordo è «quasi un esproprio»
Per Minder l'accordo annunciato domenica «è quasi un esproprio per il tramite del diritto d'urgenza». Tutti ne subiranno le conseguenze, perché anche l'AVS e le casse pensione hanno investito in Credit Suisse. «Io stesso detengo alcune azioni per poter esprimermi all'assemblea generale», afferma. Gli azionisti sono comunque corresponsabili della situazione: hanno eletto le persone sbagliate in seno al Cda e approvato per anni remunerazioni eccessive. Minder dice poi di non capire perché gli azionisti hanno sempre lasciato fare e approvato alti compensi anche a fronte di una cattiva gestione. Detto ciò, per lo sciaffusano è chiaro che «il consiglio di amministrazione è il primo responsabile di questo disastro».
Per il futuro, Minder ritiene che occorra rivedere le norme del "too big to fail". Ciò passa, per il consigliere agli Stati, dallo smembramento delle grandi banche. «Ciò significa che anche UBS deve essere scissa». Non devono più esserci grandi banche: «Immaginate cosa succederebbe se anche UBS venisse coinvolta nella tormenta». In merito a una eventuale Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI), Minder ritiene che questa, se istituita, non dovrebbe occuparsi del caso Credit Suisse ma piuttosto del ricorso al diritto d'urgenza. «Ultimamente l'abbiamo usato per Swissair, UBS, la pandemia di Covid e ora per il Credit Suisse». Per lo sciaffusano occorre regolamentare la legislazione in materia in modo più preciso. «Il Consiglio federale non può farvi ricorso semplicemente perché Credit Suisse ha subito un crisi di fiducia», sostiene. (fonte ats)

15:41

Le responsabilità dei dirigenti di CS e della Confederazione
Alla domanda se l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) o la Banca nazionale non avrebbero dovuto intervenire prima, Minder risponde sottolineando che «la responsabilità primaria spetta al consiglio di amministrazione (Cda) di Credit Suisse», che deve ora assumersi le proprie responsabilità. Lo sciaffusano critica invece pesantemente la Confederazione. Berna, invece di risolvere il problema del "too big to fail", acconsente a che due giganti si fondano per creare qualcosa di ancora più grande. «Eppure sono le grandi banche a far vacillare l'economia globale», sostiene.
Per Minder la messa a disposizione di soldi pubblici è «un errore enorme». La Confederazione non avrebbe dovuto salvare «un'azienda così idiota!». Secondo il "senatore" non ci sono dubbi: «Una banca deve poter fallire, come tutte le altre imprese». Per lo sciaffusano già nel 2008 si sarebbe dovuto lasciar fallire UBS. Il suo salvataggio è stato inutile: non c'è stabilizzazione, c'è anzi un panico mondiale se si guarda l'andamento dei corsi azionari delle banche. (fonte ats)

15:32

«Non si tratta di sola stupidità, ma di energia criminale»
«Non è accettabile che queste persone non vengano perseguite in caso di errori e colpe di questo tipo», afferma Minder in una intervista al Blick. Per il consigliere agli Stati sciaffusano (indipendente, ma nel gruppo UDC) «non si tratta di sola stupidità, ma di energia criminale». «Se avessi abbastanza soldi, lancerei una nuova iniziativa popolare», afferma. Finora, ha proseguito Minder evocando il salvataggio di UBS nel 2008 e il "grounding" di Swissair nel 2001, nessuno ha dovuto rendere conto di quanto accaduto. «Ci vorrebbe una responsabilità degli organi dirigenti che coinvolga anche il loro patrimonio privato». (fonte ats)

15:25

Minder: i dirigenti di CS non devono farla franca»
«È inaccettabile che il consiglio d'amministrazione (di Credit Suisse, ndr) la faccia franca». Lo sostiene Thomas Minder, il padre dell'iniziativa contro le remunerazioni abusive, secondo cui i membri del Cda dovrebbero essere severamente puniti. Lo sciaffusano critica anche il salvataggio da parte di UBS: «La banca andava lasciata fallire». (fonte ats)

15:23

UBS, guadagni per oltre 5,5 miliardi di franchi
UBS vola alla borsa di Zurigo segnando il rialzo più consistente dal marzo 2020, mentre tra gli investitori si fa largo l'idea che il numero uno bancario elvetico abbia fatto un ottimo affare rilevando Credit Suisse, acquistato al "prezzo di saldo" di 3 miliardi di franchi con importanti garanzie e aiuti da parte della Banca nazionale e della Confederazione, finalizzati a ridurre i rischi dell'operazione. Il titolo di UBS balza del 7,4% a 18,6 franchi, dopo aver segnato un rialzo massimo del 9,2%. Tra ieri e oggi la capitalizzazione del colosso svizzero è aumentata di oltre 5,5 miliardi di franchi. (fonte ats)

15:21
ReutersThomas Minder durissimo con i vertici di Credit Suisse.
14:31

Bonus? Non dovrebbero esserci
Per quanto riguarda un eventuale rimborso delle remunerazioni pagate ai dirigenti che hanno portato a questa situazione, Marcel Rohner ritiene che la questione sia di competenza dei due partner privati e che spetti ai loro azionisti prendere provvedimenti in tal senso. «Personalmente, credo che il direttore di una banca in perdita non dovrebbe ricevere un bonus», ha dichiarato, ricordando che quando era a capo di UBS, al culmine della crisi dei subprime, non ha ricevuto alcun bonus negli ultimi due anni di mandato. (fonte ats)

 

14:22

Tutti colti di sorpresa
Interrogato sulla reazione tardiva delle autorità e dei regolatori, ha insistito sul fatto che la velocità con cui si sono svolti gli eventi la scorsa settimana ha colto tutti di sorpresa. «Non avrei mai pensato che il fallimento di una banca regionale statunitense potesse avere un impatto così significativo su scala globale», ha ammesso il presidente dell'ASB Marcel Rohner, riferendosi alla débâcle della Silicon Valley Bank (svb). L'intervento della Confederazione e della Banca nazionale svizzera (BNS) era una condizione necessaria per il successo dell'accordo, ritiene Rohner. UBS ha dovuto decidere in pochi giorni su una transazione che normalmente avrebbe richiesto mesi di analisi approfondite di due diligence, ha proseguito. «La linea di credito e la copertura delle perdite dovrebbero consentire alla direzione di UBS di convincere gli azionisti che il rischio è piccolo», anche se non sarà necessaria la loro approvazione per finalizzare la transazione dato che l'operazione avviene sulla base del diritto d'urgenza. (fonte ats)

12:30

L'ASB, nell'acquisizione «nulla è andato storto»
L'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) ha espresso oggi approvazione per l'assorbimento di Credit Suisse (CS) da parte di UBS. «Non possiamo dire che qualcosa sia andato storto», ha dichiarato ai media il presidente dell'ASB Marcel Rohner. A suo avviso, la credibilità della piazza finanziaria svizzera ha così potuto essere preservata. La reputazione della Svizzera "non è distrutta, ma è stata intaccata», ha ammesso colui che è stato alla testa di UBS durante la crisi finanziaria del 2008. «Le banche elvetiche sono ben capitalizzate e il settore finanziario è forte», ha affermato, sottolineando i progressi compiuti da allora in termini di regolamentazione della liquidità. «Il piano B sarebbe stato la liquidazione della banca in base al piano di emergenza della legge sugli istituti sistemici ("too big to fail"; propriamente la norma è la Legge federale sugli istituti finanziari) che avrebbe avuto conseguenze devastanti», ha continuato Rohner. Per gli azionisti di CS è preferibile vedere il valore delle loro azioni ridotto di due terzi piuttosto che rimanere senza nulla. Per quanto riguarda i detentori delle obbligazioni AT1 annullate, questo rischio era insito nel loro investimento, ha detto.

12:14
Reuters
12:04

«I lavoratori di Credit Suisse sono vittime degli errori di una gestione tossica»

Associazioni di categoria e sindacati, oggi uniti a Berna per sostenere i lavoratori: «Ci vuole una task-force per tutelare i dipendenti»

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11:55

C'era già un piano per tagliare 9000 posti
Già prima dell'avvio dell'acquisizione da parte di UBS, Credit Suisse stava valutando un piano di taglio di 9000 posti di lavoro nel tentativo di salvarsi. Lo ricostruisce l'agenzia di stampa economica statunitense Bloomberg, secondo la quale questo potrebbe essere solo l'inizio, con il numero totale che potrebbe essere molto più elevato. La fusione tra i due colossi bancari crea infatti significative sovrapposizioni. Le due banche insieme impiegano quasi 125'000 persone, con circa il 30% del totale in Svizzera.

11:01

Credit Suisse: Foglia, acquisizione a cifre troppo basse
«Non ho motivi per credere che i bilanci, compreso quello di Credit Suisse, non corrispondano alla verità. Proprio per questo non mi capacito dei numeri dell'operazione di salvataggio sull'istituto elvetico ad opera di UBS. Sborsare, seppure unitamente alla presenza di una linea di liquidità da 100 miliardi di franchi da parte della Banca nazionale svizzera, solo 3 miliardi mi pare un nonsense«. Così al quotidiano economico finanziario italiano Il Sole 24 Ore il vicepresidente della Banca del Ceresio Antonio Foglia, membro del Global Partners' Council dell'Institute for New economic thinking.

«Credit Suisse ha 39 miliardi di capitale e 99 miliardi di Tlac (Total loss absorbing capacity, ndr). Di fronte a simili dati, la somma che viene pagata è, secondo il mio parere, eccessivamente bassa. Dal che due sono le possibilità. O, da un lato, si pensa che la contabilità di Credit Suisse non corrisponda alla realtà dei fatti. Un'eventualità cui non voglio credere. Oppure, dall'altro, UBS approfitta del contesto creatosi e le authority elvetiche danno dimostrazione di non essere all'altezza della situazione. Si tratta di un contesto il quale, evidentemente, non aiuta a tranquillizzare il mercato». (fonte Ats)

10:44

-2,1% dopo il tracollo della vigilia
Credit Suisse contiene le perdite in borsa dopo il tracollo della vigilia. A Zurigo il titolo cede il 2,1% a 0,80 franchi. Si tratta di un valore vicino ai 76 centesimi proposti da UBS per l'acquisizione dello storico rivale, per un prezzo totale di 3 miliardi di franchi. CS si è portato sul valore di 3,2 miliardi di franchi di capitalizzazione. Dal canto suo, UBS guadagna il 3,2% a 17,88 franchi. (fonte Ats)

09:27

Borsa svizzera: apertura in rialzo
Apertura in rialzo per la borsa svizzera: alle 9.15 l'indice dei valori guida SMI segnava 10'757,87 punti, in crescita dell'1,07% rispetto a ieri. Il listino globale SPI guadagnava lo 0,89%% a 14'077,19 punti.

Il mercato azionario elvetico prosegue dunque la ripresa avviata ieri pomeriggio, dopo un inizio di settimana turbolento sulla scia dell'annuncio di domenica sera dell'acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS. L'azione coordinata delle principali banche centrali mondiali per migliorare l'offerta di liquidità in dollari ha attenuato le preoccupazioni per il settore bancario.

CS in apertura però fa segnare un netto calo del 3,69%, mentre il titolo UBS sale del 2,31%.

Il trend positivo concerne tutta l'Europa. Vanno in particolare segnalate Francoforte (Dax +1,00 % a 15'082,65 punti), Londra (Ftse-100 +0,77% a 7460,75 punti), Milano (Ftse Mib +1,1% a 26'184 punti) e Parigi (Cac 40 +1,21% a 7097,84 punti). (Fonte ats)

08:36

In Asia rimbalzo dei bond At1 dopo Credit Suisse
Le obbligazioni At1 emesse dalle banche dell'Asia-Pacifico sono rimbalzate dopo le rassicurazioni delle autorità a seguito del salvataggio di Credit Suisse da parte di UBS.

La gran parte delle obbligazioni in dollari scambiate a Hong Kong, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa economica statunitense Bloomberg, hanno guadagnato, registrando un aumento record.

«L'ottimismo degli investitori è stato rassicurato dalle autorità di regolamentazione dell'Ue e del Regno Unito», afferma Jessica Amir, analista presso Saxo Capital Markets. (Fonte ats)

08:27

Moody's abbassa l'outlook dei rating di UBS a "negativo"
Moody's ha abbassato l'outlook dei rating di UBS a "negativo" da "stabile". Ciò riguarda il rating del debito non garantito "A3" di UBS Group AG e tutti i rating di UBS AG.

Nonostante i potenziali benefici derivanti dall'acquisizione del rivale Credit Suisse, la transazione comporta problemi significativi di integrazione finanziaria, ma anche a livello culturale e di franchising, ha indicato la scorsa notte l'agenzia di rating in un comunicato.

L'acquisizione ha il potenziale "a tempo debito" di migliorare in modo significativo la posizione di UBS in vari settori, osserva comunque Moody's. Il solido profilo di liquidità della banca e le agevolazioni fornite dalle autorità svizzere in caso di necessità offrono una buona protezione dei creditori. (Fonte ats)

08:02

Sindacati sul piede di guerra
Questa mattina, all'Hotel Kreuz a Berna, l'Unione sindacale svizzera (USS) e l'Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) si incontreranno per avanzare pubblicamente le rivendicazioni per la salvaguardia dei posti di lavoro sia presso Credit Suisse che presso UBS e in tutta la Svizzera.

07:57
AFP
07:57

I 5 miliardi rifiutati
Un tentativo dell'ultimo minuto di salvare Credit Suisse con 5 miliardi di dollari è fallito, secondo il Wall Street Journal. Un gruppo di persone legate alla Banca nazionale saudita, il maggiore azionista del Credit Suisse, avrebbe secondo il principale quotidiano americano, tentato all'ultimo minuto di salvare la banca elvetica. Una fonte "vicina alla vicenda" indica che questo gruppo aveva proposto l'iniezione di miliardi, rifiutata però dal Consiglio federale. Questa operazione richiedeva le stesse garanzie ottenute domenica da Ubs, prosegue l'articolo.