Lo studio legale Quinn Emanuele Urquhart & Sullivan starebbe riunendo un team per avviare una class action
ZURIGO - Il terremoto finanziario che da giorni fa tremare le piazze economiche di mezzo mondo sembra destinato a non arrestarsi. Adesso arriva la notizia - rilanciata da Tages-Anzeiger - che il più grande studio legale al mondo (Quinn Emanuele Urquhart&Sullivan con sede principale a Los Angeles) starebbe mettendo insieme un team per preparare una class action.
La mossa-scandalo che favorisce gli azionisti - Questo perché la "mossa" (pensata per portare a casa la partita di salvataggio e l'acquisto di Credit Suisse) di trattare meglio gli azionisti che gli obbligazionisti (cosa che solo pochissime istituzioni finanziarie al mondo e neanche delle più accreditate si sognerebbero di attuare) non passerà senza conseguenze. Una delle prime è proprio la causa dello studio legale americano che intende portare alla sbarra molti dei protagonisti artefici di questo accordo-scandalo, politici e banchieri.
Investitori furiosi e i malumori della Banca Centrale Europea - Investitori su tutte le furie, Banca Centrale Europea fortemente ferma su un dissenso poche volte manifestato. Come riportato dal quotidiano zurighese la "firm" conosciuta per essere una vera e propria corazzata del foro mondiale, ha già avviato le trattative con gli investitori che si sentono traditi oltre che svantaggiati dall'operazione andata in scena tra Berna, Londra, New York e Riyadh.
Le obbligazioni AT1 - Il quotidiano specifica che lo studio legale sta trattando con gli investitori che possiedono obbligazioni AT1, famose per essere state "coniate" dopo il crack finanziario globale come misura tampone nel momento in cui le banche rischiavano il fallimento. E a questi obbligazionisti - qualora si fosse verificata la peggiore evenienza - venne assicurato che avrebbero ricevuto un trattamento preferenziale.
Le promesse non mantenute - Nulla di tutto ciò ha riguardato chi in Credit Suisse aveva le AT1. Le dichiarazioni di autorevoli commentatori e analisti di faccende finanziarie non lasciano molti spiragli sulla dubbia operazione Credit Suisse-UBS: Davide Serra di Algebris Investments, gestore patrimoniale con sede a Londra, ha definito la mossa un «errore delle autorità svizzere», aggiungendo che «hanno cambiato la legge e in pratica hanno rubato 16 miliardi di franchi di obbligazioni».
Le dichiarazioni di alcuni autorevoli commentatori - A Bloomberg, Patrik Kauffmann, gestore di portafoglio dell'asset manager Aquila Asset Management con sede a Zurigo, ha dichiarato: «Non ha senso». L'accordo è fresco di stipula ma gli avvocati sono già al lavoro.