Lo ha deciso il Consiglio degli Stati respingendo una mozione della Commissione della sanità del Consiglio nazionale
BERNA - Le remunerazioni dei membri di direzione delle casse malattia non vanno limitate a 250 mila franchi l'anno. È quanto pensa il Consiglio degli Stati che ha respinto tacitamente una mozione della Commissione della sanità del Consiglio nazionale. Questo dossier è liquidato, ma il tema rimane d'attualità.
Con questa decisione, la Camera dei cantoni ha seguito la raccomandazione della sua commissione, secondo cui gli importi massimi indicati nella mozione sono troppo rigidi. Anche il Consiglio federale, per bocca del "ministro" della sanità Alain Berset, si è espresso contro la mozione, spiegando che le assicurazioni malattia sono società di diritto privato. Oltre a ciò, altre assicurazioni sociali non applicano restrizioni in materia di salari.
La decisione odierna dei "senatori" non significa che una restrizione dei salari e dei compensi versati ai manager delle casse malattia sia un tema ormai archiviato. Le Commissioni competenti dei due rami del parlamento hanno infatti approvato un'iniziativa parlamentare di Baptiste Hurni (PS/NE) con cui si chiede che le remunerazioni dei membri della direzione e dei Cda delle casse malattia attive nell'assicurazione di base non possano superare un certo importo massimo. Tenuto conto del voto concordante delle due commissioni, ora quella del Nazionale può elaborare una proposta di legge.
Secondo il testo dell'iniziativa, il livello dei premi della cassa malattia dovrebbe essere il fattore determinante per gli aumenti o le riduzioni dei compensi. L'anno scorso, ai dirigenti delle casse malattia sono stati versati fino a 955 mila franchi, come riferito da diversi media sulla base dei rapporti d'attività annuali.