L'Associazione svizzera degli impiegati di banca auspica un processo di integrazione in UBS equo e trasparente
BERNA - A scomparire è Credit Suisse (CS), non gli esseri umani che ne costituiscono l'essenza: lo afferma l'Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB), che auspica un processo di integrazione in UBS equo e trasparente, nonché parità di trattamento per il personale dei due istituti (organico complessivo nella Confederazione: 37'000 persone).
L'annuncio di oggi segna la fine di un'epoca: CS sarà completamente integrata in UBS pure in Svizzera e scomparirà nel tempo come marchio e nome, ricorda l'organizzazione in un comunicato odierno. «Ma le migliaia di dipendenti che da anni lavorano con cuore, anima e impegno per Credit Suisse rimarranno».
Dal 19 marzo - giorno di annuncio della fusione - l'ASIB chiede il mantenimento del maggior numero possibile di posti di lavoro e una ristrutturazione scaglionata su più anni e socialmente responsabile. Oggi UBS ha presentato i suoi piani: sono circa 3'000 i dipendenti interessati dai tagli in Svizzera. Potranno beneficiare «di un buon piano sociale», osserva l'associazione. UBS sta attuando la sua ristrutturazione su un periodo di diversi anni, adempiendo così alla sua responsabilità sociale. «Questo non sminuisce comunque i destini individuali», viene puntualizzato. L'ASIB accompagnerà il processo e, se necessario, sosterrà anche le persone interessate.
L'organizzazione seguirà anche da vicino l'imminente dibattito politico sulla nuova grande banca UBS e ritiene che i dipendenti debbano essere al centro dell'attenzione. «Non dobbiamo parlare solo di cifre e di nuove leggi, ma di persone», afferma la direttrice dell'ASIB Natalia Ferrara, citata nella nota. «Abbiamo bisogno di un'attuazione coerente delle normative e non di attivismo con leggi sbagliate», aggiunge l'avvocata.
La piazza finanziaria è molto importante per il mercato del lavoro elvetico e per la prosperità del paese: il suo sviluppo ha un impatto sull'intera economia e quindi su tutti gli impieghi del paese, argomenta l'ASIB. Per Natalia Ferrara al centro devono rimanere valori svizzeri: «UBS deve restare una banca elvetica e incarnare e vivere i valori svizzeri. Ciò include la tradizione pluridecennale di un sano partenariato sociale. Quando le opinioni divergono, dobbiamo trovare un accordo per il bene dei dipendenti», conclude la granconsigliera PLR ticinese.