Cerca e trova immobili

ZURIGO Inflazione stabile: analisti soddisfatti, ora si guarda alla BNS

01.09.23 - 11:17
Il prossimo 21 settembre la Banca nazionale dovrà decidere se aumentare ulteriormente il costo del denaro o se optare per una pausa.
keystone
Fonte ats
Inflazione stabile: analisti soddisfatti, ora si guarda alla BNS
Il prossimo 21 settembre la Banca nazionale dovrà decidere se aumentare ulteriormente il costo del denaro o se optare per una pausa.

ZURIGO  - Nelle loro prime valutazioni gli analisti appaiono soddisfatti dell'andamento dell'inflazione in Svizzera. E lo sguardo si rivolge già alla Banca nazionale (BNS), che il prossimo 21 settembre dovrà decidere se aumentare ulteriormente il costo del denaro o se optare per una pausa.

«Sia la Federal Reserve statunitense che la Banca centrale europea guardano sicuramente con invidia alla Confederazione», afferma Thomas Gitzel, capo economista della VP Bank. Attualmente la repubblica dei 26 cantoni non ha più un problema di inflazione. Secondo l'esperto è soprattutto rallegrante l'ulteriore calo dell'inflazione di fondo, cioè quella al netto delle componenti più variabili.

Anche il suo collega Karsten Junius di J. Safra Sarasin valuta i dati sull'inflazione come «molto positivi». Si assiste in particolare a una pressione salariale molto bassa, fa notare. Fredy Hasenmaile, capo economista di Raiffeisen, ha una visione simile: gli aumenti degli affitti diventeranno probabilmente il principale motore dell'inflazione in futuro, invece la tornata di ritocchi degli stipendi in autunno dovrebbe essere moderata.

In modo non univoco viene per contro valutata la probabile reazione della Banca nazionale svizzera (BNS) a questi sviluppi. Gitzel prevede un aumento del tasso di interesse guida in settembre di altri 25 punti base, al 2,0%, a causa dei continui rischi di inflazione derivanti dai prossimi aumenti degli affitti. Dello stesso avviso è Hasenmaile: anche se è improbabile che l'inflazione superi la soglia del 2% in modo duraturo, la BNS probabilmente non vuole correre rischi ed è quindi probabile che aumenti nuovamente i tassi a titolo preventivo. Per Junius, invece, le possibili pressioni sui prezzi derivano da effetti transitori, a cui la BNS potrebbe rispondere con misure di politica monetaria se l'inflazione di fondo rimanesse bassa.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Voilà 1 anno fa su tio
"tornata di ritocchi degli stipendi in autunno", come se in Svizzera l'adattamento al rincaro degli stipendi fosse una tradizione autunnale. C'è stato un aumento della benzina, dell'olio da riscaldamento, sono stati annunciati aumenti dell'energia elettrica superiori al 10%. Questi aumenti, come altri, non sono causati da un aumento della domanda ma dalla speculazione. se la BNS aumenta ulteriormente il tasso aumenteranno ancora gli affitti, le ipoteche, le aziende faticheranno ancora di più a procurarsi liquidità e gli investimenti, in particolare nell'edilizia, si ridurranno. Alcuni specialisti dicono che siamo difronte ad "un'inflazione da ingordigia" da parte delle aziende dell'energia, e che l'innalzamento del tasso da parte della BNS porti più danni che benefici.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Gli USA forse invidiano l'opinione degli analisti svizzeri sull'inflazione ma noi sicuramente invidiamo il fatto che loro pagano 8 volte meno l'energia, un chilo di carne o la CM.

Urca che roba 1 anno fa su tio
Ma arriveranno i dividendi alla prossima?
NOTIZIE PIÙ LETTE