L'indicatore del barometro del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo si è attestato a 95,9 punti
ZURIGO - Le prospettive per l'economia svizzera rimangono modeste: è l'indicazione che emerge dal barometro del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF).
In settembre l'indicatore si è attestato a 95,9 punti, 0,3 punti in meno del dato - rivisto da 91,1 a 96,2 - di agosto, riferisce il KOF in un comunicato odierno. Il parametro si allontana quindi ancora leggermente dalla media pluriennale, che è di 100. Il dato supera peraltro le aspettative: gli analisti contattati dall'agenzia Awp avevano infatti scommesso su valori compresi fra 90,5 e 93,0, ma va appunto considerato la correzione intervenuta sulle tabelle di agosto.
«Il barometro economico, che si è indebolito negli ultimi mesi, lascia presagire un raffreddamento dell'economia svizzera per la fine del 2023», riassumono gli esperti del KOF. Il lieve calo mensile di settembre è dovuto fra l'altro all'arretramento degli indicatori dell'industria manifatturiera, al cui interno spicca una certa debolezza del comparto chimico e farmaceutico. Il settore finanziario e assicurativo e il ramo delle costruzioni stanno per contro inviando segnali positivi.
In seguito alla crisi del coronavirus e ai relativi confinamenti il barometro si era contratto nel maggio 2020 al minimo storico di 49,6 punti, per poi risalire sino a un record di 143,7 punti nel maggio 2021 e in seguito calare sensibilmente. L'ultimo valore superiore alla media pluriennale di 100 è stato registrato circa un anno e mezzo fa, nell'aprile 2022 (103,9 punti).
Il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo presenta il suo barometro mensile - pubblicato sin dagli anni 70 del secolo scorso - come un indicatore che anticipa l'evoluzione dell'economia. Si compone di diversi dati: attualmente comprende centinaia di sottoindicatori. Come noto il KOF presenta anche a scadenza trimestrale previsioni economiche proprie sulla congiuntura elvetica e internazionale, nonché, sullo stesso tema, un sondaggio fra economisti (denominato Consensus). Le tre cose sono distinte.