Fine alle esenzioni fiscali per i pensionati stranieri dal 2024, misura introdotta nel 2009 per attrarre capitali esteri. Ecco perché.
LISBONA - Sono migliaia i pensionati AVS che negli ultimi anni hanno deciso di percepire la propria pensione in Portogallo. Una scelta dettata anche e soprattutto da un regime fiscale agevolato, che però dal 2024 cesserà di esistere.
Ma andiamo con ordine.
Quella di trasferirsi sulle coste dorate dell'Atlantico, dal 2009 è stata una scelta di vita resa ancor più accattivante dalla misura introdotta dall'Esecutivo portoghese (e rimasta in vigore nella sua interezza fino al 2020) per attirare nuovi capitali stranieri. Come? Esentando i pensionati stranieri residenti e gli emigranti portoghesi, che ricevono una pensione dall'estero, dal pagamento delle tasse sulle rendite previdenziali, per un periodo di tempo di ben 10 anni.
Seppur modificato nel 2020 con l'introduzione di un'imposta del 10%, il regime favorevole aveva continuato ad attrarre chi aveva versato i propri contributi lavorativi nella Confederazione. E a questo proposito l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) contava infatti già nel 2018 il versamento di ben 22mila rendite AVS in Portogallo. Di queste ultime però la maggioranza riguardava portoghesi rientrati in Patria, visto che il numero di residenti in Portogallo con cittadinanza svizzera ammontava infatti a "sole" 5.379 persone (anno 2021).
Dunque ora tutto cambia e la "pacchia" fiscale, per chi decidesse di trasferirsi dopo l'entrata in vigore del nuovo regime, è finita. A partire dal 2024 scatterà infatti lo stop alle esenzioni: «Il mantenimento della misura - ha detto il primo ministro António Costa - in futuro costituirebbe un'ingiustizia fiscale e rappresenterebbe indirettamente motivo di continuo aumento dei prezzi degli immobili».
Ecco che, in concomitanza con la crisi del settore immobiliare, lo scopo del Governo di Lisbona è quello di porre un freno all'apprezzamento degli alloggi che - come riporta Il Sole 24 Ore - tra il 2012 e il 2021 «è aumentato del 78% in Portogallo, rispetto al 35% nell’intera Unione Europea».
Come detto però, nessuna brutta sorpresa per chi sta già usufruendo dell'esenzione, visto che continuerà a farlo anche dopo il 2024.