Lo ha dichiarato il presidente del cda di Ubs Colm Kelleher durante un evento.
ZURIGO - «Si dovrebbe prendere in considerazione l'idea di dare più forza ai regolatori», ha affermato Colm Kelleher durante un evento organizzato ieri dal Financial Times, stando a quanto riferisce la Reuters. «È chiaro che, nel caso della Svizzera, la Finma non aveva abbastanza forza in quel momento», ha proseguito il 66enne irlandese facendo riferimento ai mesi di difficoltà di CS. Una settimana fa lo stesso Ceo di UBS Sergio Ermotti aveva peraltro lasciato intendere di ritenere utile apportare modifiche mirate al quadro normativo, definendo per esempio responsabilità più esplicite per i quadri superiori, sulla falsariga di quanto avviene nel Regno Unito.
Intanto il presidente del Cda di UBS ha anche fornito un aggiornamento sull'integrazione di Credit Suisse, affermando che gli obiettivi sono stati finora superati, ma che ci sono ancora "difficoltà da risolvere". Interrogato sulle possibili ripercussioni delle difficoltà finanziarie del gruppo immobiliare Signa, nelle mani dell'uomo d'affari austriaco René Benko, che ha trascinato nelle turbolenze diversi creditori tra cui l'istituto zurighese Julius Bär, Kelleher ha rassicurato in relazione a UBS, parlando di «un'esposizione che non mi preoccupa».