Lo dice la Seco, a fronte del piccolo rialzo registrato su base annua e mensile dal tasso di disoccupazione.
BERNA - Il lieve aumento della disoccupazione rilevato in novembre (tasso al 2,1%, contro il 2,0% del mese precedente) è da ricondurre principalmente a fattori stagionali: lo ha affermato Boris Zürcher, direttore della divisione del lavoro presso la Segreteria di Stato dell'economia (Seco), commentando in conferenza telefonica i dati diffusi oggi dai suoi funzionari.
È risaputo che nei mesi invernali c'è meno lavoro nell'edilizia e, in parte, anche nel settore alberghiero e della ristorazione, ha detto il 59enne. Questo è anche il motivo per cui il tasso di disoccupazione degli stranieri è balzato al 4,0% dal 3,7%, mentre quello degli svizzeri è rimasto all'1,4%. "Gli stranieri sono maggiormente rappresentati nei rami a fluttuazione stagionale", ha affermato lo specialista.
Ci sono però anche segnali di rallentamento congiunturale. Il numero destagionalizzato dei disoccupati è aumentato leggermente in novembre: in altre parole, la crescita economica relativamente debole sta gradualmente avendo un impatto sul mercato del lavoro.
In un confronto a lungo termine la disoccupazione rimane comunque ancora a un livello molto basso, prosegue Zürcher. Il numero di disoccupati di lunga durata, ad esempio, resta inferiore a quota 11'000. Secondo l'alto funzionario - che ha cominciato la carriera professionale con un tirocinio, diventando alla fine anche docente presso l'università di Berna - la tendenza dovrebbe proseguire: per l'intero 2024 la Seco ipotizza un tasso medio del 2,3%.
In questo contesto si registra una certa attenuazione del problema della carenza di manodopera qualificata. Le segnalazioni di carenza di penuria di personale da parte delle aziende sono però ancora piuttosto elevate. Nel complesso, Zürcher parla di una normalizzazione in corso del mercato del lavoro.